“Quanto accade a Canicattì supera il limite del buon senso e mi irrita ancor prima come cittadino che nella qualità di assessore alla Salute. Per questo condivido i toni adoperati dal presidente della IV Commissione parlamentare, Giusi Savarino e di quanti in queste ore hanno ricordato che la carenza d’organico era ben nota”.

Lo dice l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, commentando la chiusura del reparto di chirurgia dell’ospedale ‘Barone Lombardo’ di Canicattì (Ag) disposta dall’Azienda sanitaria provinciale.  “L’Asp di Agrigento, a cui come è noto spettano i profili organizzativi – conclude Razza – provveda a sanare celermente questo gap di assistenza nei confronti della cittadinanza”.

Le dichiarazioni dell’assessore alla Sanità si aggiungono a quelle di Giusi Savarino, presidente della IV commissione all’Ars . “Con una nota pilatesca il direttore Silvio Lo Bosco ha di fatto chiuso il reparto di chirurgia a Canicatti per carenza di personale, carenza di personale conosciuta, che io stessa avevo attenzionato mesi fa: il presidio è rimasto pure senza direttore sanitario”.

“Il dirigente non può far finta di non conoscere problematiche già da più parti segnalate, e che dovevano essere risolte senza indugio e di certo senza aspettare le ferie dell’ultimo medico disponibile – aggiunge Savarino – Questa è chiara inefficienza della dirigenza sanitaria agrigentina. Se poi qualcuno pensa di continuare, come in passato, con la tacita volontà di disimpegnare il presidio ‘Barone Lombardo’ a favore del ‘San Giovanni di Dio’, sappia che il nuovo corso della politica attento ai bisogni del territorio non lo permetterà”.