I nostalgici sono stati accontentati, in tutti i sensi. Agli amanti del calcio romantico, quello senza televisione e con le partite che cominciavano alle 14.30, non era mai piaciuto il nome di ‘Legapro’ per definire la terza serie del calcio italiano.

Romantici accontentati: il presidente Gravina ha deciso che, dalla prossima stagione, la LegaPro tornerà a chiamarsi Serie C. Ma non solo: nel prossimo campionato saranno accontentati anche i nostalgici siciliani, legati al ricordo anni ’80 e ’90 di una Serie C con numerose squadre siciliane.

Saranno ben 6, a meno di clamorose novità, le siciliane che parteciperanno al Girone C della prossima Serie C, appunto, perchè anche l’Akragas è riuscito a mantenere la categoria. Agli agrigentini faranno compagnia Catania, Messina e Siracusa ( già in Serie C nella stagione appena conclusa ), la Sicula Leonzio ( promossa dalla Serie D ) e il Trapani che, invece, è retrocesso dalla Serie B.

In realtà è un dato che deve far riflettere: dopo gli anni delle 3 siciliane in Serie A, dei fasti di Catania e Palermo, la Sicilia si ritrova con una sola squadra in B, il Palermo, è un drappello di formazioni in Serie C. Un declassamento notevole, frutto anche dei problemi economici dell’isola.

Gli agrigentini, con due pareggi, sono riusciti ad avere la meglio sul Melfi nei playout: dopo lo 0 a 0 dell’andata, all’Esseneto è bastato il risultato di 1 a 1 per rimanere in LegaPro in virtù della migliore posizione in classifica.

Una salvezza più che sofferta perchè nella gara dell’Esseneto è stato proprio il Melfi di Aimo Diana a passare in vantaggio grazie all’autorete di Riggio dopo 10 minuti. Pubblico impaurito fino al minuto 78 quando Longo riesce a riportare la gara in parità. Un gol che vale la salvezza.