A ventisette anni dalla morte del giudice Rosario Livatino, il comune di Palma di Montechiaro ha scelto il film “Spes contra Spem – Liberi Dentro” di Ambrogio Crespi prodotto da Index Production in collaborazione con Nessuno Tocchi Caino, per ricordare la figura del “giudice ragazzino” ucciso dalla mafia il 21 settembre 1990.
Un film che raccoglie le testimonianze di nove detenuti condannati all’ergastolo ostativo, persone che hanno riconosciuto le loro terribili colpe e hanno manifestato con forza il definitivo ripudio di ogni scelta criminale.
Tra i protagonisti del film, girato nel cercare di Opera a Milano, c’è anche Gaetano Puzzangaro, cittadino di Palma, che fece parte del commando che tolse la vita al magistrato.
La proiezione del docufilm, giovedì 21 settembre alle ore 19.30, si terrà nel cortile del palazzo comunale e sarà anticipata da proiezioni in tutte le scuole medie e superiori del comune.
All’incontro partecipa Monsignor Giuseppe Livatino, postulatore della causa di beatificazione del magistrato ucciso, che da tempo sta seguendo il percorso di riconciliazione di Gaetano Puzzangaro intrapreso durante il periodo di espiazione della pena.
L’evento è stato particolarmente voluto dal sindaco di Palma di Montechiaro, lui stesso colpito dalla mafia che gli ha strappato lo zio.
“Spes Contra Spem, liberi dentro” è stato proiettato in Italia ed Europa all’interno delle carceri, nelle aule dei Tribunali, in alcune delle più importanti sedi istituzionali del Paese, nelle scuole, nei cinema e nei teatro. Da autorevoli personaggi è stato definito “un film contro la criminalità organizzata, un messaggio contro la mafia, un lenzuolo bianco. Un film che parla del cambiamento e del mutamento dell’uomo”.
Il Ministro della Giustizia Andrea Orlando ha scritto: “Questo documentario fa riflettere. Credo che il suo primo significato sia proprio questo: un invito alla riflessione sul significato della pena più gravosa. Il documentario non discute le questioni di diritto: ne mostra però il senso, per nulla astratto, ma in grado di incidere sulle vite di coloro che, per dirla con i versetto paolino citato da Pannella e scelto come titolo del film, “sperano contro ogni speranza”.
Alla manifestazione intervengono Stefano Castellino, Sindaco di Palma di Montechiaro, Letizia Pace, Presidente del Consiglio Comunale di Palma di Montechiaro, Andrea Orlando, Ministro della Giustizia, Santi Consolo, Capo del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, Giacinto Siciliano, Direttore del carcere di Opera, Ambrogio Crespi, regista Giuseppe Levatino, postulatore della causa di beatificazione di Rosario Livatino Rita Bernardini, Presidente d’onore Nessuno Tocchi Caino
Elisabetta Zamparuti, Comitato Europeo Prevenzione Tortura Sergio D’Elia, Segretario Nessuno Tocchi Caino Maria Brucale, Consiglio direttivo Nessuno Tocchi Caino
La scheda
Speranza contro ogni speranza. È la sfida di chi è condannato all’ergastolo ostativo, quello del “fine pena mai”, che nega al detenuto ogni beneficio penitenziario e non lascia prospettive di una vita fuori dal carcere.
Per la regia di Ambrogio Crespi, “Spes contra spem – liberi dentro”, è un viaggio guidato da Sergio D’Elia e Elisabetta Zamparutti, attraverso la voce di chi lo vive sulla propria pelle. Detenuti, ma anche agenti e operatori dell’amministrazione penitenziaria, che, grazie ai programmi di recupero dei condannati, provano a restituire a queste persone un’aspettativa per il futuro. Le parole chiave della narrazione sono “colpa” ed “espiazione”, ma anche, appunto, “speranza” e “cambiamento”. Di particolare rilievo l’intervento del carcere di Opera, Giacinto Siciliano, e quello di Santi Consolo, Direttore del Dipartimento della Amministrazione Penitenziaria.
“Spes contra Spem – liberi dentro” è prodotto da Index Production in collaborazione con Nessuno Tocchi Caino e Radio Radicale. Presentato alla 73^ Mostra Internazionale d’arte cinematografica La Biennale di Venezia e alla Festa del Cinama di Roma 2016, è andato in onda su Sky Atlantic in prima serata, su Sky Cinema e Sky on demand.
Il film vuole essere un manifesto contro la criminalità: attraverso le parole di chi ha commesso reati gravi, “Spes contra spem – liberi dentro” sgretola il mito del criminale stesso, senza nessuna clemenza, nessun buonismo e nessuna posizione ideologica preconcetta.