Continua il botta e risposta nel centro sinistra nisseno tra gli organismi provinciali del Pd di Caltanissetta e il leader di Sicilia Futura, Salvatore Cardinale, sulla controversa decisione di candidare alla Camera, per la terza volta consecutiva, la figlia dell’ex ministro, Daniela.

Nella polemica a distanza, che potrebbe sfociare (come annunciato dai militanti Pd) nell’occupazione per protesta del “Nazareno”, oggi interviene il coordinatore dell’esecutivo provinciale del partito, Renzo Bufalino, componente dell’assemblea nazionale, che replica a Cardinale dopo la recente riunione con i suoi fedelissimi affermando che “il Pd non era a Mussomeli, era da un’altra parte”.

E puntualizza che “mentre a casa dell’ex ministro un gruppo di amici partecipava ad una gita fuori porta per sostenere la candidatura della figlia (rigorosamente in lista bloccata e posizione utile) nei luoghi deputati si riuniva un partito, un’intera classe dirigente, sindaci e consiglieri perché volevano far valere un metodo, il principio di condivisione e il diritto di poter scegliere i propri rappresentanti istituzionali”.

Quindi Bufalino accusa Cardinale di essere “apparso il titolare” del Pd e definisce le sue recenti dichiarazioni “l’amore di un padre nei confronti di una figlia superiore a tutto” pur sapendo che “i fatti ci raccontano un’altra storia”. Critiche vengono espresse anche nei confronti del presidente dell’assemblea regionale del Pd, Giuseppe Bruno la cui presenza ala riunione di Cardinale viene definita “la foglia di fico ad una riunione di Sicilia Futura”. “Giuseppe Bruno – scrive Bufalino – dovrebbe occuparsi di convocare l’assemblea e non continuare ad andare in giro a mettere timbri: il suo inchiostro non ha la necessaria autorevolezza”.