È il processo più atteso degli ultimi anni, inizia lunedì 22 gennaio al tribunale di Caltanissetta. Sul banco degli imputati c’è la giudice, Silvana Saguto, fino a al 2015 era la presidente della sezione Misure di prevenzione del tribunale di Palermo.

È accusata di associazione a delinquere e di una serie di reati che avrebbe commesso nella gestione dei beni sequestrati.Una gestione allegra, secondo la procura di Caltanissetta.

Con lei, altri 17 imputati: il re degli amministratori giudiziari, l’avvocato Gaetano Cappellano Seminara, e un altro pupillo della giudice, l’ex professore della Kore di Enna Carmelo Provenzano. Le indagini del nucleo di polizia tributaria di Palermo hanno svelato che c’era un cerchio magico attorno a Silvana Saguto, costituito da un gruppo di amministratori giudiziari, sempre gli stessi.

“Con la sua condotta la giudice ha commesso un danno patrimoniale e un danno di immagine”, hanno detto all’udienza preliminare gli avvocati dello Stato.

Sette milioni di euro, ecco quanto chiede lo Stato alla giudice Saguto. “Fu messa in atto un’attività delinquenziale e predatoria sui beni sequestrati». Chissà se domani ci saranno gli imputati in aula, fino ad oggi sono stati dei fantasmi.

Silvana Saguto si è comunque fatta sentire, depositando in cancelleria una lista di 279 testimoni.

E la maggior parte sono suoi colleghi: l’ex presidente sostiene che anche loro hanno nominato l’avvocato Cappellano Seminara e pure il marito, l’ingegnere Lorenzo Caramma (anche lui indagato per le ripetute nomine di Cappellano).