Il gip del Tribunale di Caltanissetta Marcello Testaquadra ha rinviato a giudizio Silvana Saguto, l’ex presidente della sezione Misure di prevenzione di Palermo.

Il giudice Saguto non è la sola con lei alla prima udienza il 22 gennaio ci saranno : il padre del magistrato, Vittorio Saguto, il marito Lorenzo Caramma e il figlio Emanuele, l’amministratore giudiziario Nicola Santangelo, il colonnello della Dia Rosolino Nasca, i docenti universitari Roberto Di Maria e Carmelo Provenzano, la moglie e il collaboratore di Provenzano, Maria Ingrao e Calogera Manta, l’ex prefetto di Palermo Francesca Cannizzo, l’amministratore giudiziario Aulo Gigante, l’ex giudice della sezione misure di prevenzione Lorenzo Chiaramonte e l’amministratore giudiziario Walter Virga.

Stralciata e trasmessa a Palermo la posizione del professor Luca Nivarra.

Uno dei principali protagonisti dell’indagine, Gaetano Cappellano Seminara, aveva chiesto e ottenuto di essere processato col rito immediato.

Pertanto la sua posizione etra stata stralciata. A questo punto, però, potrebbe essere riunita al troncone principale.

“Per anni c’è stata una gestione spregiudicata dei patrimoni sottratti alla mafia”, hanno detto all’udienza preliminare i pubblici ministeri di Caltanissetta Maurizio Bonaccorso e Claudia Pasciuti.

Le indagini del nucleo di polizia tributaria di Palermo hanno scoperto che Silvana Saguto aveva creato rapporti privilegiati con due amministratori di patrimoni sequestrati. Prima, l’avvocato Gaetano Cappellano Seminara: “Il grosso delle entrate della famiglia Saguto derivava dagli incarichi conferiti dal legale al marito della giudice, Lorenzo Caramma”, è l’accusa della procura nissena diretta da Amedeo Bertone.

Dopo le polemiche giornalistiche, Silvana Saguto spostò il suo metodo di spartizione attorno al professore della Kore Carmelo Provenzano.

 

Sono un’ottantina le ipotesi di reato contestate: vanno dalla corruzione al falso, dall’abuso d’ufficio alla truffa aggravata.

Il 20 dicembre, inizierà invece il giudizio abbreviato che vede imputati i magistrati Tommaso Virga, Fabio Licata e il cancelliere del tribunale Elio Grimaldi.