Randagi in strada che vengono spesso prelevati dai canili privati che presentano poi parcella alle pubbliche amministrazioni.

Casi non sporadici che diventano spunti di polemica soprattutto da parte animalista. La vera fonte del randagismo, sostengono le associazioni, rimarrebbe sostanzialmente intata senza i necessari interventi di sterilizzazione e microchippatura. Solo arginando  a monte il problema, sostengono sempre le associazioni, è possibile porre un freno al fenomeno.

Un caso particolare è ora occorso a Gela dove la locale sede della LIDA ha sbandierato una delibera di fine anno che compenserà un canile privato dei servizi relativi ai mesi di agosto e settembre.  L’importo, al netto dell’IVA, stante il documento riportato dalla LIDA, sarebbe pari ad oltre 76.000 euro.

Torneranno a Gela i cani prelevati nel territorio e ora mantenuti nel canile privato? A sentire Massimo Greco, responsabile della LIDA di Gela, probabilmente no. E’ lo stesso esponente, infatti, a riferire di “fare stare a vita” i cani. Occorrerebbero, sostengono gli animalisti, controlli sul territorio, microchippature, sterilizzazioni e censimenti. In più, i volontari sono “sommersi” di cucciolate e abbandoni.  Senza tali provvedimenti il fenomeno del randagismo sembra destinato a riproporsi.

Già nel recente passato la LIDA di Gela aveva chiesto interventi specifici che però continuerebbero a mancare.