Vive agli arresti domiciliari in una casa abusiva, di una palazzina con tre immobili realizzati senza alcuna autorizzazione. Nello stesso stabile da tre anni ha affittato uno dei tre appartamenti, in nero, a 300 euro al mese, a una donna che ha il figlio in casa agli arresti domiciliari.

E’ quanto scoperto da personale del Commissariato Borgo Ognina della polizia di Stato durante dei controlli nel rione Picanello. La locatrice ha ammesso di essere comproprietaria dell’intera costruzione e che lo stabile è abusivo e per questo non possono essere stipulati contratti di locazione formali. E’ stata trovata anche una telecamera e la proprietaria ha ammesso di averla installata senza predisporre l’apposito cartello recante l’informativa “Area Videosorvegliata” sulla via pubblica.

Per tali ragioni, la proprietaria dell’immobile è stata indagata in stato di libertà per costruzione abusiva e inoltre le è stata contestata la violazione amministrativa per aver installato una telecamera che inquadra la sede stradale senza appositi cartelli che la segnalano. Di fronte allo stabile costruito abusivamente, è stata rilevata una vasta area dov’era depositata un’ingente quantità di materiale di risulta, materiale ferroso e altri rifiuti speciali.