Ha sfiorato l’adesione al 100% lo sciopero indetto dai sindacati Faisa e Fast Confsal scesi in piazza a fianco dei lavoratori Amt, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico a Catania.

Pochi gli autobus in servizio tra le 12 e le 16, tanti i disagi per gli utenti e traffico paralizzato in città.

Alla base della protesta, così come denunciato dai segretari provinciali Romualdo Moschella e Giovanni Lo Schiavo, c’è “l’allarmante situazione economico/finanziaria che vede come maggior creditore dell’Amt proprio il Comune di Catania che deve alle casse aziendali tutto il 2015, parte del 2016 ed il primo trimestre del 2017, per un totale di circa 35 milioni, mentre la Regione Siciliana 8 milioni, ha creato un notevole malumore tra i lavoratori che come sempre sono i primi a pagare”.

Secondo i sindacalisti, “rischiano di essere iscritti nelle “Black list” perché l’azienda non paga il conto terzi da novembre 2016, mentre regolarmente trattiene i soldi nelle buste paga, poi c’è il debito con il fondo di categoria “Priamo”, il trattamento di fine rapporto di chi è andato in quiescenza, debiti ai fornitori e con Inps, continue aggressioni ai lavoratori”.

AUTOBUS: SCIOPERO A CATANIA 

“Siamo alle solite e non accetteremo le solite promesse – dicono Moschella e Lo Schiavo – il Comune deve assumere la posizione che gli compete visto che è l’unico socio, tra l’altro oggi abbiamo appreso che il sindaco la settimana prossima ci convocherà, noi siamo pronti  al dialogo anzi saremo propositivi e illustreremo come si può migliorare il servizio e allo stesso tempo come migliorare gli incassi”.

“Siamo stanchi di vedere la nostra azienda navigare in cattive acque – concludono i sindacalisti – senza un timoniere innovativo e che abbia le giuste soluzioni, oltre l’incasso dei sopra menzionati crediti che renderebbero nullo qualsiasi sforzo”.