E’ Catania il terreno in cui gioca il botta e risposta fra il deputato regionale Nello Musumeci ed il presidente della Regione, Rosario Crocetta. La questione, ovviamente, è ciò che trapela dell’inchiesta della procura etnea su presunti favori da parte di alcuni dipendenti di Riscossione Sicilia a parlamentari regionali.

Stamani il leader di Diventerà Bellissima commentando il caso ha parlato di “essere stato messo nel mirino e di essere un obiettivo da abbattere per quanti appartengono al ‘cerchio magico’ di Crocetta, quel blocco di potere che vuole sopravvivere anche dopo le elezioni di ottobre”.

Nel pomeriggio il governatore ha partecipato all’inaugurazione della sede locale di Riparte Sicilia, il movimento politico di cui è leader. Sulla vicenda il presidente della Regione è stato sibillino pronunciando pochissime parole: “Trovo singolare che far pagare le tasse sia un complotto politico….! – afferma mentre si fa largo per entrare in ascensore -. Che devo giudicare? C’è un’inchiesta che non ho fatto io, a meno che i magistrati non abbiano fatti un complotto politico…ma questa è una follia”.

Con Crocetta a Catania c’era anche l’amministratore di Riscossione Sicilia, Antonio Fiumefreddo: “Se qualcuno dei deputati si sente infangato perché non ha pagato le tasse vuol dire che siamo tornati ad un’etica della vita pubblica. Non esiste un censo esattoriale che divide amici da nemici, o meglio, non esiste da quando amministro io Riscossione Sicilia. Evidentemente in passato è esistito”.

Parlando, invece, di politica e della possibilità di nuova giunta di governo a Palazzo d’Orleans, Crocetta: “Dobbiamo valutarlo insieme. Siamo una coalizione e io sono fedele a chi in questi anni è stato insieme al governo e rispetterò il patto di coalizione con le forze politiche. Non sarò mai io a rompere con gli alleati, perché io sono di parola”.

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