Nuovo sequestro nei confronti della “Ediservice S.r.l.”, società editrice del “Quotidiano di Sicilia”.

La misura eseguita stamani dai finanzieri del comando provinciale di Catania, coordinati dalla Procura della Repubblica, è stata disposta dal Gip del tribunale etneo, ed ammonta ad oltre 726mila euro pari all’importo di una presunta indebita percezione di contributi pubblici del Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Parte delle somme (pari a circa 452.000 euro), erano state dissequestrate lo scorso 10 febbraio dal Tribunale del Riesame di Catania che aveva accolto le richieste degli avvocati Carmelo Calì e Antonio Bellia riscontrando un “difetto motivazionale”.

Le ulteriori indagini condotte dal Nucleo di Polizia tributaria di Catania – con il coordinamento della Procura – riguardano la distribuzione di migliaia di copie del Quotidiano da parte della società editrice, a partire dal 2012, sulla scorta di contratti stipulati con alcuni soggetti economici, che sarebbero stati regolati attraverso lo scambio in compensazione di servizi pubblicitari.

“In tale contesto – si legge nella nota della Procura – è stato appurato che l’individuazione dei soggetti destinatari delle copie del quotidiano in abbonamento – che secondo la normativa deve essere curata dalle società sottoscrittrici, attraverso la predisposizione di specifici elenchi – è, invece, avvenuta da parte della stessa società editrice a favore di soggetti del tutto ignari che li hanno ricevuti attraverso il servizio postale senza, peraltro, averli mai richiesti”.

Gli investigatori sarebbero giunti a queste conclusioni dopo numerose audizioni effettuate nei confronti dei responsabili delle imprese risultate sottoscrittrici degli abbonamenti e delle indicazioni fornite da funzionari del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il reato contestato è truffa aggravata nei confronti delle due società e della ditta distributrice.

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