Fino a ieri erano uno dei cento latitanti più ricercati d’Italia, ma chi è Andrea Nizza, il giovane boss che i carabinieri hanno arrestato a Viagrande dopo una lunga latitanza.

Trent’anni già compiuti, Andrea a metà del 2014  fa perdere le proprie tracce subito dopo una condanna a  sei anni ed otto mesi nel processo scaturito dall’operazione ‘Fiori Bianchi’. Tuttavia, nonostante la latitanza è riuscito comunque ad accrescere il suo potere criminale grazie a solidi rapporti di affari con i narcotrafficanti albanesi dai quali si riforniva costantemente.

I Nizza sono infatti specializzati nel traffico e spaccio di droga, un giro d’affari  non indifferente che da San Cristoforo si allarga fino a Librino.

Grazie all’operazione dello scorso 29 novembre, gli inquirenti ricostruiscono il sistema dello spaccio con incassi giornalieri pari  a decine di migliaia di euro, che diventano 40mila nel fine settimana e con ricavi settimanali tra i 100 e i 150 mila euro a settimana.

Un fiume di denaro che è sempre servito a rimpinguare le casse del clan dei Nizza, a pagare gli stipendi e a sostenere le famiglie dei carcerati. A capo di tutto ci sarebbe proprio il giovane Andrea, quinto di cinque fratelli fra cui Fabrizio che da tempo collabora con la giustizia.

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