“Una delle partite peggiori degli ultimi 10 anni”.  Pietro Lo Monaco esordisce così nella conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore del Catania, Mario Petrone, chiamato a sostituire Pino Rigoli esonerato dopo la sconfitta di Agrigento.

Chi conosce bene Pietro Lo Monaco, sa che prima di cacciare un tecnico, pondera la scelta, ci pensa e ci ripensa. Questa volta l’ad del Catania non ci ha pensato su più di tanto. “Ringrazio Rigoli – ha detto  Lo Monaco – ma è evidente che quando si cambia un allenatore, significa che si è sbagliato qualcosa in estate”.

Lo Monaco, poi, spiega anche la scelta di Petrone: “Il nuovo tecnico era tra i papabili anche quest’estate, perchè noi non percorriamo mai una strada sola. E’ un allenatore che si è fatto da solo, che ha maturato esperienze vincenti. Noi non lasceremo nulla di intentato per raggiungere i playoff con l’obiettivo di essere competitivi e non solo di partecipare. Se devo cambiare anche il manutentore, lo cambio. Abbiamo l’organico migliore del campionato, ma abbiamo regalato punti a tutti”.

“Quando mi ha chiamato il direttore, –  ha detto Petrone –  mi ha colpito una frase ‘dobbiamo fare di tutto per andare in Serie B’. Il mio obiettivo quotidiano è giocare per vincere, do tutto per la squadra, per la società, per i tifosi. Nello stesso tempo pretendo altrettanto dalla mia squadra. Pino Rigoli è un amico e non mancherà occasione di sentirlo: dobbiamo dare tutto quello che abbiamo”.

Il primo problema da risolvere per Petrone è il diverso atteggiamento della squadra in casa e in trasferta, per il tecnico l’unica medicina è il lavoro, ma non sottovaluta la mentalità. “Non voglio essere presuntuoso, io non penso mai al pareggio prima della partita. Io lavoro per vincere: per me il pareggio è una sconfitta. Poi, ovviamente, ci sono pareggi e pareggi: l’importante è creare la mentalità vincente”.

Petrone, poi, analizza anche la questione tattica: “Questa squadra, in base all’organico, può cambiare modulo. La linea difensiva dipende dalla disponibilità dei giocatori. Per me la cosa fondamentale è dare degli automatismi: comunque il 4-3-3 è nelle corde di questo organico, ma centrocampo e attacco possono variare molto. Ripeto, però, che è fondamentale l’atteggiamento”.

foto: calciocatania.it

 

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