Un’associazione mafiosa riconducibile alla ‘Stidda’ di Vittoria  aveva creato un’azienda che produceva e commercializzava cassette, bancali e vaschette in plastica per prodotti ortofrutticoli con la quale compiva estorsioni nei confronti imprenditori che operavano nel mercato ortofrutticolo della cittadina imponendo ai commercianti l’acquisto dei suoi prodotti.

L’azienda, la ‘Linea Pack’, è stata sequestrata ai fini della confisca nell’ambito di una operazione antimafia condotta a Vittoria da carabinieri e polizia  su delega della Dda della Procura di Catania, che hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere per 15 persone accusate a vario titolo di associazione mafiosa, estorsioni e intestazione fittizia di beni.

Uno dei provvedimenti restrittivi è stato notificato in carcere. Tra i destinatari Giambattista Ventura, di 59 anni, condannato per le intimidazioni al giornalista Paolo Borrometi.

Oltre all’azienda suddetta sono stati sequestrati due terreni riconducibili sempre alla famiglia Ventura: due serre di circa 20.000 mq per un valore di circa 50 mila euro intestati fittiziamente a due soggetti estranei alla famiglia Ventura. Gli investigatori hanno potuto contare sulla collaborazione solamente di alcune delle vittime di estorsioni ma molte delle persone sottoposte ad estorsione non hanno denunciato.

Un valido contributo all’indagine è giunto da dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, che hanno descritto le attività criminali dell’organizzazione e contribuito a delineare l’organigramma dell’associazione. Riscontro alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia sono giunte da intercettazioni telefoniche ed ambientali.

Secondo quanto scoperto dagli investigatori, il modus operandi era tipicamente mafioso e contraddistinto dall’assenza di condotte violente e di minacce eclatanti: il gruppo si avvaleva dell’intimidazione, derivante dal suo riconosciuto carisma criminale consolidato sul territorio tanto che era sufficiente avanzare alle vittime la richiesta di un ‘regalo per la famiglia’ e in particolare per i detenuti: “Siamo della famiglia. Devi consegnarci 5.000 euro, un regalo per la famiglia”.

I dettagli dell’operazione, denominata ‘Survivors’, sono stati resi noti durante una conferenza stampa a Catania alla quale hanno preso parte, tra gli altri, il Procuratore della Repubblica del Capoluogo etneo e di Ragusa, Carmelo Zuccaro e Carmelo Petralia.

“Dobbiamo ridare alla Sicilia la possibilità di svilupparsi. Dobbiamo impedire alla mafia di farsi imprenditrice – ha detto Zuccaro -. La mafia più pericolosa è la mafia che riesce ad infiltrarsi nel tessuto economico ed e quella più insidiosa perché impedisce all’imprenditoria onesta di operare, impedisce lo sviluppo economico della nostra Sicilia perché impoverisce tutte le fonti di ricchezza”.

“L’attività che abbiamo ricostruito – ha aggiunto – è solo una parte dell’attività estorsiva. Molte vittime di estorsione non le abbiamo potute individuare. Dalle indagini emergeva che vi era questa attività, ma nessuno si è fatto vivo a denunciare. Ancora sotto questo profilo c’è molto da fare per una crescita della società civile”