L’Amt, l’azienda che si occupa del trasporto pubblico di Catania, resta nel caos. La situazione della partecipata comunale resta critica e si susseguono le voci di nuove dimissioni dal Cda nonostante le nomine ratificate di recente. A lasciare ‘per ragioni personali’ è Domenico Drago, da meno di un mese consigliere dell’azienda.

“Deponevamo fiducia nella scelta operata da parte del Socio Unico di maggioranza, nell’aver designato i due qualificati consiglieri, tenuto conto peraltro che per quanto ci è dato sapere, pare che in uno dei Consigli di Amministrazione effettuati, siano state apportate le dovute modifiche allo “Statuto Societario”, sottoposto al vaglio dell’amministrazione comunale, in coerenza con i dettami previsti , nel caso in specie, dalla legge Madia”, spiegano oggi Romualdo Moschella e Giovanni Lo Schiavo, rappresentanti di Faisa Cisal e Fast Confsal.

“Purtroppo, gli ultimi eventi che hanno portato alle dimissione del dott. Drago – continuano – non fanno altro che trascinare la Società in un’ulteriore condizione di precarietà, atteso che l’Azienda soffre di una gravissima crisi di liquidità, venutasi a determinare a causa della mancata erogazione dei crediti vantati soprattutto nei confronti del Comune”.

Intanto, venerdì 5 maggio, le segreterie provinciali di Faisa-Cisal e Fast-Confsal, hanno deciso di fermare il trasporto urbano per 8 ore, – dalle ore 10.00 alle ore 18. 00 – ed in contemporanea, effettueranno un corteo che dalla sede dell’Azienda raggiungerà la Prefettura.

“Su questa vicenda – concludono Romualdo Moschella e Giovanni Lo Schiavo –rimaniamo negativamente colpiti dal silenzio del sindaco che aveva assunto l’impegno di convocarci a fronte di una situazione drammatica che la politica locale, miope ed assente, non solo non riesce a governare ma che conferma come essa sia supina e distante dai lavoratori dell’Amt-Spa e dai cittadini, ai quali, dovrebbe essere garantito il diritto alla mobilità”.

Anche il capogruppo in Consiglio comunale di Grande Catania, Giuseppe Castiglione è critico: “Non un’azienda ma una continua polveriera che rischia di esplodere definitivamente da un momento all’altro”, dice in una nota.

Il consigliere comunale ribadisce la necessità di “un incontro chiarificatore con il sindaco di Catania. Un appuntamento necessario ma che, temo, avverrà forse a breve scadenza dalla campagna elettorale quando la maggioranza farà la solita passerella condita con molte promesse e nessun fatto concreto”.