Giochi proibiti in tutti i sensi. Il caso del ragazzino rimasto ferito a Monte Po’ mentre armeggiava con della polvere da sparo, ripropone – fuori stagione, considerato che se ne parla soprattutto a Capodanno – il tema della sicurezza nel campo dei fuochi d’artificio quando non sono adoperati dagli esperti.

Questo non è un gioco! E oltre farti male da solo rischi, seriamente, di ferire anche chi si trova accanto a te. Mai toccare polveri o avvicinarsi a fuochi o petardi inesplosi”, il maestro pirotecnico Alfredo Vaccalluzzo sull’argomento è categorico.

Eppure sono tantissimi, specie fra i giovani, gli appassionati di fuochi d’artificio che adoperando male un giocattolo pirico legale rischiano di ferirsi: “Penso, ad esempio, a quanti mettono un petardo dentro una bottiglia – dice il pirotecnico – è da incoscienti! Da pazzi! Le schegge finiscono dappertutto e ci si può fare male e ferire chi si trovasse nelle vicinanze”.

Da anni Vaccalluzzo porta avanti una campagna per promuovere la sicurezza nei fuochi d’artificio: “Capita di imbattersi in gente che si improvvisa, non avendo né arte né parte, oltre a rischiare la propria incolumità e quella degli altri – continua – compromettono la credibilità di un mestiere antichissimo che va rispettato. Chi maneggia polveri deve essere provvisto di una licenza di pubblica sicurezza, così come chi si cimenta in spettacoli pirotecnici”.

Effettivamente quello del pirotecnico è un lavoro decisamente inusuale, anche se le origini sono davvero ultra secolari. I cinesi, padri di questa arte, cominciarono ad adoperarli fin dall’anno Mille. In Italia, e soprattutto al Sud, la passione per i fuochi è particolarmente diffusa, anche se diventare un pirotecnico richiede una disciplina ferrea e anni di studi.

Spesso, ed è il caso del catanese Alfredo Vaccalluzzo, è un’arte tramandata da padre in figlio ma c’è chi, spinto dalla passione, si accosta al mestiere frequentando le fabbriche dove si producono i giochi pirotecnici: “E’ un passaggio obbligato perché si sta a contatto con i professionisti”, chiosa il maestro che da tempo sta lavorando ad un progetto: la prima scuola di formazione per pirotecnici.

“Sorgerà a breve in Sicilia – conclude Vaccalluzzo – potranno frequentarla i diplomati e sarà un luogo dove la parola d’ordine sarà sicurezza, che anche sul vocabolario viene prima di spettacoli pirotecnici…”.