Ci siamo. Dopo tanta attesa, gli occhi del mondo intero guarderanno mediaticamente per 48 ore Taormina per un G7 che vedrà i ‘potenti della terra’ riuniti a discutere e confrontarsi sulle tematiche più ‘care’ e delicate relative al futuro del nostro pianeta. Tra queste non ultima la sempre più difficile questione della pace sempre più in bilico anche i precari equilibri internazionali legati purtroppo anche al terrorismo estremista  islamico con l’ultima recente strage di Manchester. È proprio su tali temi ecco il pensiero dell’Imam di Catania e Presidente della comunità islamica siciliana, Kheit Abdelhafid, intervistato da BlogSicilia. 

“Mi aspetto tanto da questo G7 per risolvere i problemi di una crisi che ormai ha investito il mondo intero. Aspetto – dice l’Imam della moschea etnea- che questi grandi del mondo possano fare di tutto per fermare la guerra in Siria ed in Libia. Auspico grandi passi in avanti per la pace nel mondo”. 

Ma quanto è lontana la pace?

“La pace e’ possibile. È possibile che tutti i i grandi Paesi, i musulmani, cristiani ed ebrei ci si possa unire davvero contro il male”.

Che pensa del recente incontro tra il Pontefice e il leader americano Donald Trump?

“Il Papa ha sempre lanciato messaggi chiari, forti ed importanti per la pace e la fratellanza umana. Spero tanto che il recente incontro con il presidente americano Trump sia stato utile in tal senso anche in difesa deglivultimi del mondo, i tanti popoli disagiati del pianeta”. 

Ma l’Italia è a rischio terroristico secondo lei?

“Non spetta a me dirlo ma come disse l’ex ministro dell’interno non esiste un Paese a rischio zero. Noi ci auguriamo di no. Il nostro impegno e la nostra vigilanza c’è tutta. I nostri insegnamenti ai nostri fedeli, ai nostri cari e a nostri figli sono sempre rivolti alla pace, sono sempre stati e sempre lo saranno di ferma condanna ad ogni forma di violenza”. 

Sempre convinto che il dialogo tra religioni sia giusto? 

“Penso sia un punto, anzi un ponte, davvero importante, direi imprenscindibile per costruire e raggiungere la pace. La Sicilia nella sua storia e’ stata una terra di incontro. Dalla storia si può e si deve  imparare. In questa terra, insieme ai siciliani, noi musulmani abbiamo dato e diamo modelli sociali di sana convivenza”.

Infine, se avesse di fronte Trump cosa gli chiederebbe? 

“Di impegnarsi, sinceramente, per la pace nel mondo. Di fare il possibile per questo visto il suo ruolo di massimo rappresentante di una grande, la più grande potenza mondale”.