Mancano appena 10 giorni all’apertura dei lavori del G7 di Taormina ( 26 e 27 maggio ): 10 giorni di attesa in cui si limano gli ultimi dettagli di una più che complessa preparazione.

La macchina organizzativa è già partita da tempo: negli ultimi 10 giorni, però, si entra nel vivo e cominciano a scattare anche le importanti e restrittive misure di sicurezza che ‘blinderanno’ la Sicilia, in particolare quella orientale e Taormina, nei giorni in cui i ‘grandi’ della terra si riuniranno.

A Taormina si lavora a maniche rimboccate per ultimare tutto in tempo per l’inizio dei lavori: dopo la costruzione di nuove elipiste per l’atterraggio degli elicotteri, manca pochissimo, solo per fare un altro esempio, al completamento dei lavori all’interno della villa comunale dove si sono ricostruiti i 20 metri di belvedere crollati nel settembre del 2015.

A Taormina nulla è lasciato al caso. Da ieri è stato avviato un altro step per la sicurezza: sono stati, infatti, sostituiti i tradizionali cassonetti per la spazzatura con dei contenitori trasparanti realizzati per evitare il rischio attentati.

Ma non solo: tra le misure restrittive è già in atto quella firmata dal capo della Polizia, Franco Gabrielli, che non permetterà sbarchi in tutto il territorio siciliano fino alla fine del G7. Anche la navigazione a ridosso del litorale jonico sarà limitata via via che si avvicina l’inizio del summit.

Tra le restrizioni e i provvedimenti che scatteranno nei prossimi giorni anche la sospensione del ‘Trattato di Shengen’ che ripropone, fino alla scadenza del G7, un’Europa con le frontiere: ovvero per tutti i voli internazionali verso l’Italia verranno ripristinati i controlli di frontiera.

Nei 4 giorni del G7, poi, l’ospedale di Taormina non accetterà ricoveri se non in casi di assoluta emergenza.

Oltre alla macchina organizzativa istituzionale, che proprio oggi a Catania prevede la sottiscrizione di un piano di collaborazione tra le pubbliche amministrazioni, alla presenza del commissario  del Governo per il G7, Riccardo Carpino; si muovono anche le organizzazioni contrarie al vertice dei grandi della Terra.

Sabato scorso, a Taormina, il primo corteo che ha sfilato lungo il centralissimo Corso Umberto. Altre iniziative, previste per il 26 e 27 maggio, saranno presentate oggi a Catania, in Piazza Verga, dal comitato regionale contro il G7.

Insomma saranno 10 giorni intensissimi che trasformeranno il territorio in una ‘zona rossa’, ma nello stesso tempo porteranno alla Sicilia e a Taormina una ribalta mediatica fin ora senza eguali.

 

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