“Con l’arrivo delle calde temperature al di sopra della media stagionale, ogni anno nelle campagne catanesi si consuma la stessa drammatica scena che fotografa tutta la inefficienza di Enti come i Consorzi di Bonifica, a cominciare dai disservizi nella manutenzione, per proseguire con i ritardi nei trasferimenti Regionali. La riforma di questi enti diventa quanto mai urgente e indispensabile”. Lo dichiarano Pippo Di Silvestro e Giosuè Catania, presidente e vicepresidente vicario della Confederazione Italiana Agricoltori della Sicilia Orientale e Giovanni Selvaggi presidente provinciale Confagricoltura.

“Si tratta di strutture consortili soffocate dai debiti, oltre 130 milioni di euro e tanti contenziosi– sottolineano – Oltre 2.100 dipendenti tra tempo indeterminato e stagionali con un costo che si aggira sui 50 milioni di euro, quando gli stipendi vengono erogati regolarmente, mentre in alcune realtà la regola è il ritardo nei pagamenti”.  A fronte di questi  numeri, i disservizi sono enormi.

I Consorzi di Bonifica se non procedono immediatamente ad immettere l’acqua nei Canali in tutte le aree servite, dovranno assumersi ogni responsabilità degli eventuali danni economici –  dicono Di Silvestro, Catania e Selvaggi – che si registreranno nelle aziende agricole in una fase di estrema delicatezza per gli impianti arborei e per le produzioni agricole”.

“Ma oltre ad una insufficiente riserva idrica in alcuni invasi che rende impossibile garantire il normale adacquamento su quasi tutto il territorio del Sistema Salso/Simeto – aggiungono – sulla stragrande maggioranza delle aziende agricole pesano anche reti fatiscenti, opere incompiute (in primis l’invaso Pietrarossa che rischia di essere una farsa se non fosse una cosa seria e importante per l’agricoltura) ruoli irrigui negli ultimi anni in continuo aumento”.

“La situazione è insostenibile – sostengono i rappresentanti di categoria – l’assessore regionale Antonello Cracolici ponga rimedio a tutte le questioni aperte nel sistema della bonifica Regionale: 1) acceleri sulla legge Regionale che riduce da 11 a 2  i Consorzi di Bonifica, in modo da superare l’attuale stato di commissariamento che dura da oltre 20 anni; 2) predisponga il percorso di netta separazione della vecchia gestione con la nuova ed evitare che i debiti del passato pesino come un macigno sul futuro; 3) garantisca il trasferimento delle risorse al fine di migliorare i servizi e garantire l’acqua agli agricoltori; 4) affronti in un’ottica di bacino gli aspetti relativi al personale, alle opere infrastrutturali, alla distribuzione e al pagamento dei servizi in virtù dei benefici ricevuti, diversificando la base impositiva proprio per i nuovi compiti che gli Enti di bonifica dovranno assolvere; 5) avvii una iniziativa straordinaria di verifica delle opere irrigue e dei progetti in essere per finanziare intanto il rifacimento del canale di quota 100 (ponte monaci) crollato circa 7 anni fa e il completamento ormai inderogabile dell’invaso Pietrarossa”.