A Misterbianco lo aspettano dal 15 gennaio. Parliamo del Governatore siciliano Rosario Crocetta che, secondo i comitati ‘no discarica’ di Motta e Misterbianco, avrebbe pubblicamente promesso ai cittadini di tornare, proprio a Misterbianco, proprio il 15 gennaio, per rendere conto di quanto fatto in merito alla questione rifiuti.

La promessa del presidente è datata 2 dicembre 2016 e comprendeva, oltre alla visita a Misterbianco, anche “una nuova ordinanza – si legge nella nota dei comitati – per obbligare la Oikos ad avviare la bonifica e la messa in sicurezza della vecchia discarica di Tiritì” o, in alternativa, “avrebbe provveduto direttamente agendo in “danno”, rivalendosi cioè in seguito sui proprietari della discarica per i costi di intervento sostenuti”.

Secondo i comitati non sarebbe avvenuto nulla di questo e non esisterebbero “ordinanze riguardanti la bonifica e la messa in sicurezza di Tiritì né di interventi sostitutivi messi in atto dalla Regione”.

La questione è assai complessa: la bonifica della discarica ‘Tiritì’, secondo  i comitati, sarebbe prevista da un obbligo di legge e “come affermato pubblicamente anche dall’ex Prefetto di Catania, Maria Guia Federico , quell’impianto continua a produrre biogas che viene rivenduto, con considerevoli guadagni per l’azienda che vanno ad aggiungersi agli utili milionari di questi anni”.

Ma la protesta dei comitati non riguarda solo la discarica di ‘Tiritì’, ma anche quella di ‘Valanghe d’inverno’ che, verosimilmente, no chiuderà i battenti, dato che “la manifestazione di interesse per l’invio all’estero della frazione secca, pubblicata dalla Regione lo scorso dicembre, è andata quasi deserta”.

A questo i comitati aggiungono i dati, non certo brillanti, della raccolta differenziata in Sicilia ferma al 15%.

In sostanza i comitati chiedono la chiusura di Valanghe d’Inverno e la bonifica di Tiritì. Toccherà al governo regionale provare ad accontentarli o meno.