E’ proprio il caso di dire che il titolo è tutto un programma; o, forse, “il” programma: “Slurp. Lecchini, cortigiani & penne alla bava” è il titolo del recital teatrale che il giornalista Marco Travaglio porta in teatro assieme all’attrice Giorgia Salari e che in questi giorni approda in Sicilia (oggi al Teatro Golden di Palermo, domani al Metropolitan di Catania).

Lo spettacolo è venuto fuori molto comico , anche oltre le mie aspettative, nel senso che raccontare il fenomeno del leccaculismo, della cortigianeria, dell’adulazione per fare carriera tanto nel mondo della politica, quanto nel giornalismo, è una cosa da un lato seria, dall’altro comica o meglio … tragi-comica, tant’è che la figura del Fantozzi è il punto di riferimento”, spiega Travaglio, quasi con un ghigno, intervistato su Rsc Radio Studio Centrale.

E che il “fenomeno” sia un po’ nel dna del nostro Paese e non solo ad alti livelli è sotto gli occhi di tutti, tanto più quando a seguito dell’ennesimo colloquio di lavoro ci si vede sorpassare dal raccomandato di turno; perché raccomandati e lecchini, si sa, vanno a braccetto.

Nel caso del giornalismo, secondo Travaglio, la colpa è certamente doppia, nella misura in cui il ruolo, la vocazione, se vogliamo, del giornalista è quella della verità : “Altrettanto tragici sono quei giornalisti che usano la lingua anziché per parlare, per analizzare, per commentare, per denunciare, la usano per leccare. E quindi quando uno sente cosa sono stati capaci di dire e di scrivere certi personaggi del mondo del giornalismo, della politica, del “potere” in questi ventanni, grazie anche alla bravura dell’attrice Giorgia Salari, beh…la gente si sbudella dalle risate!”

Risate liberatorie, dunque, ma anche l’input per una riflessione profonda sul reale compito del giornalismo, in primis.

Perchè oggi il lettore, non c’è dubbio, è più consapevole, ma deve anche fare molta attenzione perché “internet non è che abbia risolto il problema di una vera informazione (o di un’informazione vera -ndr), tanto più perché, per dirla con Umberto Eco, sul web lo scemo del villaggio può avere lo stesso potere persuasivo del premio Nobel” .