“Il Teatro Stabile di Catania ricomincia da se stesso, dalla propria forza vitale, dalla propria storia. Ricomincia da quelle stesse credenziali che da quasi sessant’anni ne fanno, per atto di nascita, il terzo teatro Stabile italiano, tra i più gloriosi per tradizione artistica. Ricomincia dall’apertura del restaurato Teatro Greco Romano,  occasione di evidente rilievo per allestire una serata in esclusiva con Luigi Lo Cascio e Pippo Pattavina, un ideale passaggio di testimone generazionale tra due grandi attori, nel segno di una continuità che sarà sancita sul palcoscenico di pietra millenaria”.

Così il commissario straordinario Giorgio Pace riassume il significato dell’evento che il prossimo 15 settembre, vedrà lo Stabile puntare su due interpreti che ne hanno tenuto alto il nome, anche nei momenti difficili delle ultime stagioni, girando la penisola in tournée con produzioni targate TSC.

Saranno loro i protagonisti dello spettacolo “Il canto delle sirene”, su adattamento teatrale e regia di Ezio Donato, che con sapiente impostazione e raffinata scelta letteraria ha costruito un dittico,liberamente tratto da L’ultimo viaggio di Giovanni Pascoli e La Sirena di Giuseppe Tomasi di Lampedusa: due capolavori che declinano la riflessione esistenziale del Novecento attraverso miti letterari della classicità. L’allestimento rientra nell’ambito del cartellone “Anfiteatro Sicilia”, promosso dall’Assessorato regionale al Turismo, Sport e Spettacolo e da quello ai Beni Culturali e dell’Identità Siciliana.

L’ultimo viaggio fa arte dei Poemi conviviali: Pascoli immagina Odisseo, ormai prossimo alla morte, intento nell’estrema impresa di riprendere il mare per conoscere se stesso e la conclusione del proprio destino, dalla pace di Itaca allo schianto contro le Sirene pietrificate, fino al disperato abbraccio funebre di Calypso. Il racconto in versi di Pascoli, affidato al protagonista Luigi LoCascio, sarà introdotto da Ezio Donato che declamerà brani dal Libro XII dell’Odissea di Omero.

Ezio Donato ha inoltre ridotto in forma scenica “La Sirena”, il lungo racconto dell’autore del Gattopardo, noto anche con il titolo “Lighea”, scelto dalla moglie dello scrittore per la pubblicazione postuma. Tomasi di Lampedusa ci consegna una delle più belle fiabe “adulte” del Novecento, sospesa tra realismo e dimensione fantastica, laddove un anziano professore di greco descrive ad un giovane amico, da poco conosciuto, il magico amore vissuto nell’estate in cui, ventisettenne, si era ritrovato in una locali marina della Sicilia, immerso nello studio per il concorso a cattedra. Non un amore comune, ma la passione con una una sirena, il cui richiamo non lo ha mai abbandonato. In scena, insieme a Pattavina, ci saranno Ezio Donato e Deborah Bernardi.

Osserva Ezio Donato: “Nel poema L’ultimo viaggio, un Ulisse già vecchio racconta le sue peripezie attorno a una fantastica Trinacria, luogo di straordinari incontri, nella dimora di Eolo,  fra Scilla e Cariddi, sull’Etna con Polifemo. Il mitico eroe di Omero e la sua Sicilia diventano, nell’immaginario letterario di narratori e poeti,  dall’antichità fino a Pascoli, Saba e i contemporanei, la rappresentazione del conflitto eterno fra il desiderio alimentato dalla curiosità e le frustrazioni che i limiti dell’agire umano, avvertiti come insormontabili,  impongono. Ne “La Sirena”, il racconto diventa l’occasione per parlare della Sicilia e del suo rapporto con le altre culture antiche e contemporanee, ma anche del rapporto Nord-Sud. La Sirena,  presente in tutti i mari del mondo, sembra che in Sicilia trovi sempre un fertile terreno di seduzione degli uomini”.

La mise en espace sarà commentata dalle musiche originali composte per l’occasione da un musicista del calibro di Paolo Vivaldi, che le eseguirà al pianoforte, con Raffaella Suriano al violoncello e Patrizia Privitera al contrabbasso.

E’ questo il nuovo corso avviato allo Stabile con la nomina del commissario straordinario Giorgio Pace, chiamato per le sue alte competenze dall’Assessore regionale Turismo, Sport e Spettacolo, Anthony Barbagallo, ad operare una profonda e radicale riforma statutaria e gestionale. Sottolinea Giorgio Pace: “Dopo i mesi del silenzio e dell’agitazione, è questo il primo segno di una rinascita. Parte un percorso virtuoso intessuto di sinergie e solidarietà. Un ringraziamento va agli gli artisti per il loro contributo alla ripresa delle attività del Teatro Stabile di Catania. E al Teatro Massimo Bellini che ha in gestione il Teatro Romano. LoStabile etneo ricomincia da questa serata di fine estate, pronto a breve ad annunciare la nuova stagione teatrale. Ricomincia dal pubblico, il suo pubblico”.

“Ho voluto fortemente che la riconsegna ai catanesi del Teatro Greco-Romano coincidesse  con la ripresa dell’attività dello Stabile  – ha dichiarato l’assessore Anthony Barbagallo -. Questo spettacolo,  oltre al valore propriamente artistico, ha un enorme significato simbolico: dà il senso di una ripartenza del teatro nella nostra Catania, una città che nel teatro ha sempre avuto la sua anima. Invito tutti i catanesi ad esserci, perché sarà una serata da ricordare”.