Il Catania non è ancora guarito. Continua, anzi riprende il mal di trasferta dei rossazzurri che perdono 1 a 0 il derby contro il Siracusa allo stadio De Simone. Una partita a senso unico, dominata dal Catania, ma vinta, come spesso accade, dal Siracusa che ha saputo sfruttare l’unica disattenzione della squadra di Rigoli. Squadra cinica quella di Sottil che ha concretizzato, con Scardina, la sola occasione avuta nell’arco della partita.

LA PARTITA. Senza Anastasi e Barisic, Rigoli decide di giocarsela senza centravanti di ruolo: Mazzarani, Di Grazia e Russotto formano il tridente offensivo. Si rivede Marco Biagianti che parte dalla panchina così come, sponda Siracusa, uno dei due grandi ex del match Davide Baiocco.

Occasione incredibile quella che capita a Di Grazia dopo 5 minuti di gioco: servizio in profondità, controllo perfetto dell’attaccante che, però, calcia male e non trova la porta. Catania che mostra subito la volontà di imporre il proprio gioco. Rossoazzurri che riescono nell’operazione, senza, però, impensierire più di tanto la retroguardia aretusea. Siracusa, invece, con l’atteggiamento di chi aspetta, per colpire, magari, al primo errore del Catania.

Risultato? Non succede nulla, in pratica, per tutto il primo tempo se si esclude un tentativo di Russotto bloccato da Santurro. Nel finale di tempo il Catania aumenta la pressione e costringe il Siracusa a subire un paio di cartellini gialli. Niente di più. Di occasioni non se ne vedono, a parte alcuni tiracci, da una parte e dall’altra, che finiscono fuori e non di poco.

Nessun cambio in avvio di ripresa da entrambe le parti: il Catania da la sensazione di poter fare qualcosa di più, ma si sente la mancanza di un attaccante centrale nel tridente offensivo. L’occasione per passare, però, i rossazzurri la creano: cross di Mazzarani verso il centro dell’area, Russotto non ci crede più tanto e colpisce male. Riesce a fare ancora peggio Bucolo che ha la possibilità di calciare una sorta di penalty ma sparacchia a lato. E’ il momento di cambiare: fuori Andrea Di Grazia, entra Michele Paolucci. Proprio il numero 9, al primo pallone toccato, spreca un’altra clamorosa occasione. Gol sbagliato, gol subito. Il Siracusa passa: cross di Valente dalla sinistra e colpo di testa vincente di Scardina. Esplode il De Simone per il vantaggio, forse, inaspettato. La legge del calcio: vince chi segna, non c’è alternativa. La partita cambia, perchè il Catania si spazientisce, mentre il Siracusa prende coraggio e autostima.

La reazione del Catania, infatti, arriva dopo qualche minuto ed è affidata ad una conclusione dalla distanza di Djorjevic. Anche la fortuna non aiuta i rossazzurri: Mazzarani colpisce la traversa con una pregevole conclusione al volo. Si fa male Fornito e Rigoli inserisce Piscitella: un altro attaccante per provare a recuperare il match. Sostituzione senza effetti: l’ultima carta di Rigoli è Marco Biagianti, al rientro dopo qualche partita di stop. Che non sia giornata per il Catania, però, lo si capisce quando Russotto serve a Mazzarani un pallone che andava solo spinto in porta, ma il numero 32, incredibilmente, liscia dopo un rimbalzo anomalo. Il Catania si sbilancia in avanti e il Siracusa rischia di passare ancora, in contropiede con Emanuele Catania.

Finisce 1 a 0 per i padroni di casa che allontanano ulteriormente la zona calda e si piazzano prepotentemente in zona playoff. Per il Catania uno stop che interrompe, almeno per il momento, la rincorsa alle zone altissime della classifica. Ha pesato la mancanza degli attaccanti centrali, ma, come già avvenuto in altre trasferte, l’atteggiamento dei rossazzurri non è stato quello convinto e prepotente delle partite al Massimino.