Una partita che racconta un’intera stagione. Una stagione fatta di rimpianti, di rimorsi, di punti e occasioni perse. Il Catania sfiora l’impresa a Castellammare e giocando buona parte della partita in 10 uomini riesce a strappare uno 0 a 0 che non serve a nulla. Davvero un peccato, perchè nonostante l’inferiorità il Catania ha giocato alla pari contro una formazione, la Juve Stabia, solo sulla carta più forte. Davvero pesante l’ingenuità di Parisi che becca due gialli in pochi minuti e condiziona tutta la partita della sua squadra. Non è certo oggi che il Catania ha fallito. Questa partita è frutto di una stagione in cui si poteva fare molto di più e di un finale di campionato disastroso, con i playoff raggiunti solo in extremis. Adesso bisogna resettare e pensare alla prossima stagione.

LA PARTITA. Ambiente caldissimo allo stadio Menti di Castellammare. Il Catania gioca per inseguire l’impresa, i padroni di casa, con due risultati su tre a disposizione, vogliono far rispettare quanto delineato dalla classifica del campionato che ha visto i campani arrivare quarti, mentre i Rossazzurri solo undicesimi.

Numerose le assenze che deve fronteggiare Pulvirenti che, in avanti schiera Mazzarani e Di Grazia a supporto di Pozzebon.

Fin dalle prime battute il Catania prova a imporre il proprio gioco, mentre la Juve Stabia aspetta i Rossazzurri. È il CatanIa che deve vincere a tutti i costi per andare avanti nei playoff.  La prima occasione però è per le vespe: Kanoute ci prova dall’interno dell’area di rigore , Mastalli devia e mette fuori.

Dopo un buon avvio, il Catania comincia ad avere le prime difficoltà perché lo Stabia aumenta il ritmo. Pulvirenti chiede ai suoi di essere meno timidi, ma il Catania rischia perché a centrocampo i rossazzurri mostrano le solite lacune tecnico-tattiche. La Juve Stabia prende coraggio e Riva, tutto solo, sbaglia il colpo di testa del vantaggio. La partita diventa un monologo stabiese, con il Catanja che non riesce nemmeno a superare la metà campo.

Il Catania protesta per un rigore non concesso per fallo su Mazzarani che, però, comincia a dare segnali di vitalità.
La partita però cambia in negativo quando Parisi, partita pessima, prende il secondo giallo per un fallo evitabile su Lisi. Catania in dieci e partita che si complica tremendamente. Lisi sembra incontenibile e dopo aver perso Parisi è Di Grazia a dover tenere l’esterno.

Pulvirenti ci pensa un po’ prima di effettuare un cambio: alla fine il sacrificato è Di Grazia che lascia spazio a De Rossi.  Prima dell’intervallo Ripa ci prova in rovesciata, ma Pisseri dice di no.

Nella ripresa scende in campo un Catania convinto, con la mentalità di chi, ormai, non ha più nulla da perdere. Manneh è la spina nel fianco della Juve Stabia e Cancellotti ne paga le spese ricevendo un cartellino giallo.

Il Catania gioca una partita di sacrificio: difende a denti stretti e tenta di farsi vedere in avanti. Più di questo il 10 contro 11 i rossazzurri non possono fare. Pulvirenti inserisce Barisic al posto di un deludente Pozzebon. Altra prova incolore per l’ex Messina.

Cancellotti fa l’ennesimo fallo su Manneh, ma l’arbitro lo grazia, mentre non applica lo stesso metro su Marchese che becca il giallo. Qualche momento di sofferenza per il Catania che, poi, con una prodezza di Djorgevic, per un soffio, non passa in vantaggio. Un tiro a effetto che sfiora il palo della porta stabiese.

Lo stesso Djorgevic, qualche minuto dopo, salva un gol praticamente fatto e toglie il pallone dai piedi di Kanoute che si fa male ed è costretto a uscire dal campo, sostituito da Cutolo. Ci prova ancora Ripa, ma il suo sinistro finisce a lato.

Il Catania è stanco e la Juve Stabia tenta il forcing per chiudere i conti senza avere problemi. Negli ultimi minuti Pulvirenti inserisce anche Tavares al posto di Scoppa: Catania spregiudicato, senza nulla da perdere. Catania stanco che rischia di perdere perchè le occasioni migliori sono di marca stabiese. Clamorosa quella dell’ultimo minuto di recupero con la porta del Catania sguarnita.

Finisce 0 a 0 e finisce anche il campionato del Catania. Anche nell’ultima gara finisce con un rimpianto: senza l’espulsione di Parisi, magari, i rossazzurri avrebbero fatto qualcosa in più. Ma è tutto inutile, non rimane che rimboccarsi le maniche e pensare alla prossima stagione di LegaPro.