Il proliferare delle Ong, le organizzazioni non governative, la tratta delle giovani migranti, il proselitismo nelle carceri e il fenomeno sempre più diffuso del caporalato: sono stati i temi affrontati durante l’Audizione in Commissione immigrazione alla Camera dei Deputati del procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro.

Zuccaro è stato ascoltato nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla gestione del fenomeno migratorio nell’area Schengen, con particolare  riferimento alle politiche dei Paesi aderenti relative al controllo delle frontiere esterne e dei confini interni.

“A partire dal settembre-ottobre 2016 abbiamo registrato un improvviso proliferare di unita’ navali delle piccole Ong – ha detto Zuccaro – che fanno il lavoro che prima gli organizzatori svolgevano: accompagnare fino al nostro territorio i barconi dei migranti. Abbiamo registrato la presenza, nei momenti di maggior picco, di tredici assetti navali”.

La procura di Catania a metà febbraio ha aperto un fascicolo conoscitivo sul fenomeno.

“Ci siamo voluti interrogare – ha spiegato – sulle evoluzioni del fenomeno e perche’ vi sia stato un proliferare cosi’ inteso di queste unita’ navali e come si potessero affrontare costi cosi’ elevati senza disporre di un ritorno in termine di profitto economico”.

Quello che e’ emerso da questa indagine conoscitiva e’ che il Paese europeo che ha dato vita alla maggior parte di queste Ong e’ la Germania cui fanno capo cinque di queste Ong con sei navi, tra cui le due di Sos Mediterranee. Costi mensili o giornalieri “elevati”, sottolinea Zuccaro.

‘Aquarius’ di Sos Mediterranee, a esempio, ha un costo di 11.000 euro al giorno. Il Moas di Christopher e Regina Catrambone, Ong con sede a Malta, “ha costi per 400.000 euro mensili” e ha due navi Phoenix, battente bandiera del Belize, e Topaz con bandiera delle Isole Marshall: “Crea sospetti – ha proseguito – anche questo dato dei Paesi che danno bandiera alle navi”.

A questo punto “ci si deve porre il problema di dove venga il denaro per sostenere costi cosi’ elevati, quali siano le fonti di finanziamento: sara’ compito della successiva fase conoscitiva. Faremo verifiche ulteriori sulle Ong che portano migranti nel nostro distretto”.

“Dobbiamo registrare una sorta di scacco che la presenza di Ong provoca all’attivita’ di contrasto degli organizzatori del traffico di migranti”. E’ la denuncia del procuratore di Catania Carmelo Zuccaro che hanno costi notevoli su cui sara’ fatto un approfondimento, e che fanno il lavoro che prima svolgevano gli organizzatori: accompagnare fino al nostro territorio i barconi dei migranti.

“A questo punto – ha affermato il magistrato – neppure ai facilitatori, a questo livello medio-basso, possiamo arrivare, perche’ le Ong hanno fatto venire meno queste esigenze. In un solo caso e’ avvenuto: per un evento atipico, una ‘clientela’ privilegiata di siriani che aveva pagato per un trasporto in condizioni migliori su un barcone che ospitava un numero minore di migranti; a quel barcone si affiancava una unita’ navale di facilitatori che e’ andata in avaria e questo ha permesso di intercettarla. Per il resto ormai e’ difficile fermare i facilitatori e piu’ complicato costruire un percorso investigativo piu’ efficace”.

Per Zuccaro c’e’ poi da capire “se da parte delle Ong ci sia la doverosa collaborazione con le autorita’ giudiziarie. Laddove verificassimo che non c’e’ interverremo”.

“Le Ong lavorano spesso in prossimita’ del territorio e delle coste libiche. Abbiamo calcolato che negli ultimi quattro mesi del 2016 il 30% dei salvataggi con approdi a Catania e’ stato effettuato da quelle organizzazioni; nei primi mesi del 2017 quella percentuale e’ salita ad almeno il 50%. E accanto a questo dato emerge che il numero dei morti non e’ diminuito”.

“Registriamo – ha proseguito – un dato che ci desta preoccupazione: il numero di morti in mare nel 2016 ammonta a 5000; nel triennio 2013-2015 le vittime di cui si e’ occupata la Procura di Catania sono state 2000: il che mi fa ritenere che la presenza di queste organizzazioni, a prescindere dagli intenti per cui operano, non ha attenuato il numero delle tragedie in mare”. Peraltro, i numeri ufficiali di questi morti “rispecchia solo in modo approssimativo le tragedie in alto mare: i barconi su cui questi migranti vengono fatti salire sono sempre piu’ inadeguati e chi li guida sempre meno idonei”.

“Il fenomeno della tratta, soprattutto di ragazze minorenni provenienti dal centro Africa è emerso in tutta evidenza nel corso del 2016 per l’interessamento nella Procura di Catania di un gruppo specializzato di magistrati che lo ha fatto emergere. Abbiamo provare grazie alle intercettazioni la programmazione di questo traffico che è gestito interamente da organizzazioni straniere, non ci risulta al momento l’intervento di elementi appartenenti a organizzazioni mafiose locali”, lo ha detto il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro.

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