I lavoratori agricoli, forestali, dell’industria alimentare e della pesca della Sicilia scenderanno in piazza mercoledì 13 dicembre a Catania per rivendicare un sistema pensionistico equo e socialmente sostenibile e misure a sostegno di sviluppo e occupazione.

La manifestazione è indetta dalla Flai Cgil Sicilia. Alle 9.30 è previsto il concentramento (davanti alla Villa Bellini in via Etnea) e dopo il corteo ci sarà, in piazza Manganelli, il comizio della segretaria generale nazionale della Flai Ivana Galli.

“Rivendichiamo – dice il segretario generale della Flai Sicilia, Alfio Mannino- pensioni dignitose per i lavoratori stagionali e l’effettivo riconoscimento dei lavori pesanti. I lavori non sono tutti uguali- specifica-, basti pensare alle campagne di raccolta e alle attività nelle serre o alla pesca, e di questo occorre tenere conto, facendo durare meno un lavoro particolarmente faticoso e usurante”.

Secondo i calcoli della Flai con le regole attuali un operaio a tempo determinato del settore agricolo, che lavora dunque in maniera discontinua, non potrà avere la pensione prima di 70 anni. E il lavoro discontinuo costituisce oggi la gran parte dell’occupazione in agricoltura e nel settore forestale. La Flai chiede un sistema flessibile di accesso alla pensione anticipata, senza penalizzazioni, a partire dai 62 anni o dai 41 di contributi. Ma anche la modifica della norma su Ape social e precoci, comprendendo effettivamente i lavoratori del settore agroalimentare, garantendo il pieno utilizzo delle risorse già impegnate e finanziando con risorse aggiuntive ulteriori proroghe del’Ape social.

“Per quanto riguarda il settore agroalimentare- aggiunge Mannino- chiediamo un piano di rilancio produttivo ma anche la possibilità di accedere all’integrazione salariale in caso di crisi aziendali, cosa che rivendichiamo per le crisi e le calamità per tutti i lavoratori agricoli. Per tutto il territorio siciliano – dice ancora- rivendichiamo inoltre un piano straordinario di difesa e valorizzazione del territorio siciliano, migliorando i servizi all’agricoltura e tutelando forestali e lavoratori di consorzi di bonifica, Esa e Aras”.

“Con le regole attuali- conclude Mannino- i lavoratori di questi settori saranno tra i più penalizzati. Si tratta di settori importanti che vanno rilanciati e con essi lavoro e tutele anche per dare prospettive future credibili ai più giovani”.