E’ un marocchino di 34 anni, Mohamed Belkamoun, l’uomo che ha fatto irruzione all’interno della Divisione di Polizia amministrativa e sociale della Questura, minacciando di morte gli agenti in servizio.

L’aggressione verbale, immotivata e improvvisa, ha colto di sorpresa anzitutto l’utenza presente nell’ufficio, che ospita gli sportelli dell’Ufficio Passaporti e dell’Ufficio Immigrazione, ma ha anche destato l’attenzione del personale di sicurezza che ha immediatamente tentato di bloccare e controllare l’esagitato.

Ai primi passi degli agenti, però, l’uomo è uscito dall’edificio per trovare scampo, in fuga, lungo il viale Africa. All’improvviso Belkamoun ha interrotto la sua corsa e ha ingaggiato un corpo a corpo con tre poliziotti che lo stavano inseguendo: ha colpito con un pugno al volto uno dei due agenti, ferendo l’altro con un calcio alla mano che ha procurato una frattura del metacarpo. L’aggressione è finita quando è stato bloccato e ammanettato.

In Questura, l’uomo non ha fornito alcuna spiegazione sul suo comportamento. Secondo indagini della Digos della Questura, gli era stato rigettato un permesso di soggiorno, richiesto negli anni scorsi, per ottenere il quale, secondo l’accusa, l’uomo aveva fatto ricorso a un matrimonio fittizio.

Pertanto, nel 2013 è stato destinatario di un provvedimento di espulsione e trattenuto presso un Cie dal quale è stato dimesso con un ordine di lasciare il territorio nazionale.

L’uomo è stato condotto in carcere in attesa della convalida dell’arresto. I poliziotti aggrediti sono stati medicati in ospedale: il più grave ha avuto una prognosi di trenta giorni. Per l’uomo, appena definita la posizione processuale, sarà avviata la procedura per la sua espulsione.

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