Con la presunzione non si va da nessuna parte, perché le partite non si vincono solo perché ti chiami Catania. La metamorfosi colpisce ancora e dopo aver battuto il Matera, il Catania diventa piccolo piccolo e si fa stordire da un Akragas che ha messo in campo voglia, grinta e motivazioni riuscendo a ribaltare il risultato, imponendosi per 2 a 1.

Del Catania c’è poco da dire: non basta un gol su rigore per vincere in trasferta.

LA PARTITA. Rigoli deve rinunciare a Djorgevic che non è neanche in panchina, così come Russotto. Per il resto il Catania che scende in campo all’Esseneto è lo stesso della vittoria sul Matera. Dall’altro lato, l’Akragas, è consapevole della forza dell’avversario e organizza una partita difensiva.

La gara prende subito il binario in direzione Catania: dopo appena 11 minuti, infatti, i rossazzurri usufruiscono di un calcio di rigore, per un fallo di mano plateale su cross di Marchese. Mazzarani non sbaglia e porta in vantaggio il Catania.

Conquistato il vantaggio i rossazzurri si rilassano, mentre dopo qualche minuto di sbandamento, i padroni di casa riescono a rimettere a posto le idee. Bisogna aspettare la metà del tempo, però, per vedere l’Akragas dalle parte di Pisseri. Clamorosa l’occasione che spreca Longo alla mezz’ora, fermato dall’uscita determinante del portiere rossazzurro.

Le condizioni del terreno dell’Esseneto non agevolano il gioco veloce del Catania che, comunque, nonostante il vantaggio non è quello visto qualche giorno fa con il Matera. Gli errori non mancano, soprattutto a centrocampo: Salvemini ha tra i piedi il pallone del pareggio, ma grazia il Catania.

La partita è viva e l’Akragas è pianamente in gara, perché il Catania non è concentrato e sparisce da l campo, lasciando il pallino del gioco agli avversari. Solo nei minuti di recupero si rivedono i rossazzurri con un cross di Andrea Di Grazie che Tavares non riesce a colpire nel migliore dei modi.

In avvio di ripresa, Pisseri si deve superare sulla conclusione pregevole di Salvemini, tutto solo al limite dell’area. Qualcosa non gira in casa rossazzurra e anche Tavares è costretto a indietreggiare in difesa per difendere il risultato.

Il gol del pareggio è nell’aria e arriva grazie a una prodezza di Pezzella che tira, praticamente, dalla trequarti e batte Pisseri. 1 a 1 assolutamente meritato per i padroni di casa che hanno avuto il merito di crederci, contro un Catania piccolo piccolo.

Rigoli inserisce Barisic al posto di uno spento Pozzebon: il Catania si ricorda che le partite durano 90 minuti e torna a superare la metà campo. Un colpo di testa di Biagianti impegna Pane, ma il Catania è totalmente fuori partita. Gil commette un altro errore da matita blu, per provare a rimediare falcia un avversario in area e l’arbitro non può che assegnare il rigore. Salvemini calcia e batte Pisseri per il 2 a 1.

Tutto da rifare per il Catania, sugli allori l’Akragas che, fin ora, all’Esseneto ha vinto solo una partita. Rigoli inserisce Fornito e il giovane Manneh, sperando nella voglia di un ragazzino, ma confondendo ancora di più le idee, già di per se confuse, dei suoi giocatori.

Nei 5 minuti di recupero, comunque, il Catania ha anche la grande occasione per pareggiare: Biagianti viene atterrato in area. Rigore e Mazzarani ancora una volta sul dischetto. Questa volta, però, il numero 32 sbaglia clamorosamente e il risultato rimane di 2 a 1.

Per l’Akragas una vittoria fondamentale per la corsa salvezza, per il Catania l’ennesimo stop stagionale in trasferta. Così, è evidente, non si va da nessuna parte: i rossazzurri potranno anche giocare i playoff, ma per andare avanti dovranno necessariamente imporsi in trasferta contro squadre sicuramente più forti di quella agrigentina.