Continua il viaggio nelle periferie d’Italia della Presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini: sesta tappa il quartiere di Librino a Catania.

“E’ dalle periferie che bisogna ripartire, perché è lì che vive la gran parte delle persone e soprattutto i giovani e dove c’è più disuguaglianza. E noi non possiamo più convivere con la disuguaglianza perché è un acido che corrode la tenuta sociale e crea rabbia e livore. E da l’ che dobbiamo ripartire, soprattutto al Sud dove questi tipi di problemi sono concentrati. Il Paese non può rialzare la testa senza il Sud”. Lo ha detto la presidente della Camera, Laura Boldrini, durante la sua visita nel popoloso rione di Librino di Catania, accompagnata dal sindaco Enzo Bianco.

Visitando l’ex ‘Palazzo di Cemento’ del rione Librino, usato da gruppi criminali come deposito di droga e armi, dove è un corso una ristrutturazione per usi sociali, il presidente ha aggiunto: “Sono molto felice di essere qui, dove con l’amministrazione comunale di Catania e il sindaco Enzo Bianco, lo Stato ha vinto la sua sfida: qui è stata affermata la legalità”.

“L’azione di recupero – ha aggiunto la presidente Boldrini – darà respiro al quartiere: ci saranno abitazioni e luoghi di aggregazione. E io sono molto felice di potere testimoniare il grande sforzo che è stato fatto per liberare questo palazzo da chi pensava di essere signore indiscusso di questo luogo. Non esistono signori indiscussi, esiste lo Stato”.

La presidente Boldrini ha sottolineato “l’importanza che ci sia sinergia tra le amministrazioni locali, quelle centrali e le persone, la gente del luogo”.

“La criminalità – ha osservato – va a svantaggio di tutti. E quando si capisce questo la sinergia funziona. Per questo – ha concluso – sono grata al sindaco Enzo Bianco per lo sforzo che sta facendo e mi auguro di ritornare presto per potere inaugurare questa Torre Leone che avrà una destinazione diversa”.

Visitando il centro de ‘I Briganti’, che ha anche squadre di rugby maschile e femminile, che si autofinanzia, realizzando anche un orto sociale accanto al campo sportivo, Boldrini ha commentato: “A Librino c’è una parte di società attiva, che si è rimboccata le maniche e ha dato dei servizi e proposto una visione di questo quartiere, che chiama tutti gli altri a partecipare. E’ un luogo dove anche l’amministrazione comunale di Catania si sta spendendo molto e dove si cerca di unire le forze: società civile, amministrazione e, quando è possibile, istituzioni nazionali. Da qui nasce la sinergia che ci porta alla soluzione dei problemi”.

“Il segnale – ha aggiunto – deve essere chiaro e forte: è da qui che dobbiamo ripartire, valorizzando le buone esperienze ed investire di più”.

“Il futuro si costruisce, nessun territorio è perso. Questo messaggio deve arrivare ai nostri giovani: non bisogna abituarli alla rassegnazione. Non esiste. Le cose possono cambiare, anche se ci sono tante difficoltà. E chi si rimbocca le maniche e chi fa cittadinanza attiva dimostra che ci può essere un altro modello”.

“Il lavoro è un problema e c’è una forte diseguaglianza nel Sud come dimostrano i dati dell’Istat che sono impietosi da questo punto di vista – ha aggiunto – questo però non ci autorizza in alcun modo a lasciare perdere e a dire: ‘oramai il Sud non ce la farà’. Al contrario: dobbiamo ripartire dal Sud se vogliamo farcela. E’ impensabile immaginare che il Paese si rialzerà senza il Sud. Quindi – ha sottolineato la presidente Boldrini – è da qui, da queste periferie, che bisogna ricominciare”.