I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e delle componenti territoriali del Comando Provinciale di Catania nei giorni scorsi, al fine di contrastare ogni forma di illegalità negli ambienti di lavoro,  hanno eseguito diversi accessi ispettivi in cantieri edili e ditte operanti nella provincia etnea, precisamente nei comuni di Randazzo, Maniace, Bronte,  Nicolosi,  Maletto e Biancavilla, conseguendo i seguenti risultati.

Denunciato un imprenditore edile 48enne di Maniace, per avere installato nel cantiere un impianto di videosorveglianza senza l’autorizzazione  dell’ispettorato territoriale del lavoro competente.

Denunciato un imprenditore edile 41enne di Bronte, per avere omesso di formare i propri dipendenti in materia di sicurezza e di sottoporli a visita medica per l’idoneità.

Denunciata una imprenditrice  41enne di Maletto, titolare di una ditta di confezionamento tessile, per avere installato nei locali d’esercizio un impianto di videosorveglianza senza l’autorizzazione  dell’ispettorato territoriale del lavoro competente.

Denunciata una imprenditrice edile 26enne di Nicolosi, per avere omesso di formare i propri dipendenti in materia di sicurezza e di sottoporli a visita medica per l’idoneità, di utilizzare idoneo impianto elettrico nonché di destinare un locale alla custodia delle attrezzature di pronto soccorso.

Denunciato un imprenditore edile 63enne di Biancavilla, per avere omesso di sottoporre a visita medica attestante l’idoneità dei propri lavoratori dipendenti.

Denunciato un imprenditore edile 62enne di Randazzo, titolare della ditta, per avere omesso di formare i propri dipendenti in materia di sicurezza e di sottoporli a visita medica per l’idoneità.

Denunciata una imprenditrice 46enne di Giarre, titolare di una ditta di legnami, per avere omesso di installare idonei parapetti lungo un ponteggio, nonché per aver commesso altre violazioni in cantiere.

Nel complesso le operazioni svolte hanno altresì consentito di: controllare 40 lavoratori di cui 11 in nero e 4 irregolari; contestare tra sanzioni amministrative e ammende un importo complessivo di oltre 80.000 euro. Irrogare due provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale per impiego di manodopera in nero superiore al 20% .Recuperare contributi e premi assistenziali INPS ed INAIL per circa 20.000 euro.

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