Il precedente sarà eloquente nelle operazioni a venire, perché per la prima volta una ong, la maltese Moas, ha fornito alle autorità giudiziarie italiane le prove per incastrare i trafficanti.

Si tratta di un video in cui vengono documentate le operazioni di trasbordo dei migranti da parte di un gruppo di trafficanti libici. Nelle immagini si vedono arrivare gli extracomunitari al confine delle acque internazionali a bordo di barche in vetroresina e in mezzo al mare avviene il passaggio su un gommone e due imbarcazioni in legno.

Gli scafisti Abouzid Nouredine Alhadi, 21 anni e Hurun Gafar di 25, entrambi libici, si mettono al timone di due mezzi, confondendosi fra i migranti, mentre gli altri trafficanti fanno rientro verso la Libia.

Le tre imbarcazioni sono state poi soccorse dalla nave “Phoenix” della Ong Moas sbarcata a Catania sabato scorso.

I testimoni, ascoltati dalla polizia e della Guardia di finanza di Catania, hanno poi rivelato che sulla barca in vetroresina su cui viaggiava anche Alhadi, durante la traversata, dopo avere affiancato il gommone, avevano ordinato, in lingua araba, ai migranti di togliere i cappellini che indossavano e di rimanere seduti. Pochi istanti dopo, si è udito il colpo d’arma da fuoco che ha ucciso il giovane della Sierra Leone.

Alcune ong nei giorni scorsi sono state chiamate in causa dal procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, nel corso delle audizioni davanti alle commissioni Antimfia e Difesa del Senato che hanno ascoltato il magistrato dopo le sue dichiarazioni su ipotesi di contatti fra le organizzazioni non governative e i trafficanti di migranti.

Il procuratore, durante i suoi interventi, ha auspicato l’impiego di forze di polizia a bordo delle navi delle ong.

ZUCCARO: “TRAFFICANTI SONO SPREGEVOLI ASSASSINI”

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