Le recenti nomine alle aziende partecipate del Comune di Catania fatte dal sindaco Enzo Bianco sono uno ‘frutto del trasformismo politico’ e ‘uno schiaffo alla città’. E c’è di più: per Forza Italia sono irregolari.

Le hanno definite così Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’Ars, Salvo Pogliese, eurodeputato Salvo Pogliese e Giuseppe Arcidiacono, coordinatore azzurro per la città di Catania che hanno incontrato la stampa insieme con il senatore Vincenzo Gibiino, il deputato regionale Alfio Papale e il capogruppo in consiglio comunale Santi Bosco.

“Io credo che l’operazione che ha fatto il sindaco di Catania sia una – ha spiegato Falcone – delle peggiori operazioni becere di vecchia politica che pensavamo essere archiviata. Purtroppo Enzo Bianco ha subordinato gli interessi della città ad uno spirito di autoconservazione e soprattutto di sopravvivenza. Non solo non ha più la maggioranza in consiglio comunale, ma soprattutto non ha più la maggioranza nella città. Non esiste più tra gli elettori che gli avevano dato fiducia ed ecco perché ha cercato di fare questa operazione per cercare di rimanere a galla”.

Per Forza Italia non solo le nomine di Bianco sono contestabili sotto un profilo metodologico, politico e di legittimità, esiste anche un problema di irregolarità perché non rispettano i requisiti, i criteri e perché di fatto presentano evidenti violazioni di norme.

“E’ un’operazione sbagliata sotto il profilo metodologico e sotto quello di merito – ha aggiunto Falcone – ma soprattutto sotto un profilo di legittimità. Le nomine violano chiare norme di legge e lo statuto di alcuni enti. Noi chiederemo oltre che un dibattito in aula, una puntuale verifica dell’Anticorruzione rappresentata da Raffaele Cantone e da Ida Nicotra perché ritengo che l’Anticorruzione abbia ormai competenza su tutte quelle violazioni di legge che riguardano gli Enti pubblici anche e soprattutto in relazione alle nomine che la nona città d’Italia fa e che hanno un grande risvolto nel tessuto produttivo della città e che è giusto che vengano attenzionate”.

Per Salvo Pogliese: “Abbiamo evidenziato due profili quello della legittimità di alcune nomine, nel caso dell’Amt che sono in contrasto esplicito con le normative vigenti. L’articolo 22 dello statuto Amt prevede espressamente che può essere nominato chi ha comprovata esperienza nel settore dei trasporti o abbia amministrato come ad o con altri ruoli apicali, società equiparato come fatturato all’Amt. E ovviamente nel caso del presidente indicato (Puccio La Rosa ndr) non è così”. 

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“Altra riflessioni sono di carattere etico – continua Pogliese – perché si sansisce un carattere di trasformismo della politica mai registrato fino a questo punto. Nomine che non saranno né le prime, né le ultime di persone che passano da uno schieramento ad un altro, perché purtroppo è nel Dna della politica italiana, ma mai si era registrata una cosa del genere. E’ un messaggio eticamente devastante che viene dalla politica inviato soprattutto alle giovani generazioni”.

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