Forse stiamo davvero esagerando. Racconteremo questa storia in prima persona, perchè chi scrive, come del resto molti dei quali leggeranno questo articolo, può dirsi vittima dell’esasperazione del telemarketing e, premessa fondamentale, ha già da qualche tempo inserito il proprio numero di telefono di casa nel registro delle opposizioni. 

Ore 13.30, squilla il telefono di casa. Ogni giorno alla stessa ora, ogni giorno da un numero privato o da un numero con prefisso 02, ovvero Milano. L’interlocutore questa volta è un uomo, che con un ‘simpatico’ accento palermitano si presenta e presenta l’importante azienda di telefonia per cui lavora.

Con tono autoritario e deciso chiede di parlare con chi si occupa delle bollette in casa. Riconosciuto in chi scrive il perfetto interlocutore, chiede quale sia l’attuale gestore da cui dipende la linea telefonica e l’adsl di casa.

Provo immediatamente a chiudere la telefonata spiegando quale sia il mio gestore e, soprattutto, che non ho intenzione di cambiare. Spiego anche che conosco molto bene le offerte delle varie compagnie e ribadisco la mia intenzione a non cambiare.

L’addetto alle vendite comincia a incalzare e a dubitare delle mie conoscenze, sostenendo che non è proprio possibile che io conosca tutte le offerte e che, sicuramente, non conosco la ‘strepitosa’ offerta della sua azienda.

Rimarco la mia intenzione a non voler cambiare, ribadendo anche la volontà di non fargli perdere altro tempo. Ma lui incalza chiedendomi quanto spendo ogni mese per telefono e adsl. Domanda a cui non rispondo, continuando a ripetere come conosca anche l’offerta dalla sua azienda, senza avere però intenzione di cambiare.

I toni si alzano e l’addetto al marketing comincia a diventare nervoso, insuando che devo prima ascoltare la sua offerta che, certamente, è la migliore sul mercato. A questo punto gli faccio notare anche che conosco le offerte perchè, giornalmente, vengo contattato dalla sua azienda per la stessa offerta e che non voglio, gentimelmente, essere più disturbato.

Si va avanti per circa un minuto, finchè l’addetto alle vendite, indispettito mi dice “Non le interessa? Rimanga nella sua ignoranza!” e chiude la comunicazione senza nemmeno salutare.

Premesso che ci sono ‘ignoranze’ decisamente più gravi rispetto a quella sulle tariffe telefoniche, mi chiedo se non si sia stia esagerando con la voglia di imporre il proprio prodotto anche a chi, gentilmente, chiede di essere lasciato in pace.

Esiste, comunque, uno strumento per provare a evitare quello che, in certi casi, diventa stalking. Si chiama registro dello opposizioni e si può raggiungere cliccando www.registrodelleopposizioni.it. Basta inserire il proprio numero di telefono e non si dovrebbero più ricevere telefonate di marketing. Condizionale, evidentemente, d’obbligo.