Ergastolo per i mandati e l’esecutore dell’omicidio di Gino Ilardo, assassinato a Catania in via Quintino Sella il 10 maggio del 1996.

Dopo quasi ventuno anni arriva le sentenza della corte d’Assise, presieduta da Rosa Anna Castagnola (ha sostituito Rosario Cuteri, ormai in Corte d’Appello), che oggi pomeriggio ha pronunciato il dispositivo dopo nove ore di camera di consiglio. Carcere a vita per Giuseppe Madonia, Vincenzo Santapaola (figlio di Coluccio, cugino del capomafia Benedetto), ritenuti i mandanti, e per gli esecutori Maurizio Zuccaro e Benedetto Cocimano.

Gino Ilardo, cugino Giuseppe Piddu Madonia, prima della sua uccisione era stato un confidente dei Ros ed in particolare del colonnello colonnelloMichele Riccio. Prima di essere ucciso in via Quintino Sella vi fu una riunione a Roma, con i vertici delle procure di Caltanissetta e Palermo Giancarlo Caselli, Teresa Principato e Giovanni Tinebra.

Ilardo era ad un passo dal diventare collaboratore di giustizia. Un fatto questo secondo la corte d’Assise che avrebbe provocato “un’accelerazione” al piano criminale di eliminare Ilardo, capo della famiglia di Cosa nostra nissena.