I Finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno eseguito un provvedimento di applicazione di misura patrimoniale, emesso dal Tribunale etneo, Sezione Misure di Prevenzione, su proposta del Procuratore della Repubblica, dott. Giuseppe Verzera, finalizzato al sequestro dei beni e delle disponibilità finanziarie riconducibili a due fratelli, Giuseppe (cl. 1968) e Salvatore Villeggiante (cl. 1970), coinvolti in numerosi procedimenti penali per reati di associazione a delinquere, usura, estorsione, rapina e riciclaggio.

I fratelli Villeggiante, gestori di diverse società del calatino operanti nel settore del commercio di autoveicoli,  sono accusati di reati fiscali connessi all’evasione di ingenti imposte, dopo una verifica  fiscale compiuta nel 2015 e nel 2016.

 

L’indagine della Guardia di Finanza,  nel corso degli approfondimenti di natura economico finanziaria che hanno riguardato il periodo dal 2003, anno in cui sono stati segnalati all’A.G. i primi reati a loro ascrivibili, fino all’anno 2016,  ha accertato una ingiustificata sproporzione, pari a circa 2 milioni di euro, tra i redditi complessivamente dichiarati dai due fratelli e dai componenti dei rispettivi nuclei familiari e il totale degli investimenti da loro realizzati in tale arco temporale.

All’esito delle indagini eseguite dalle Fiamme Gialle di Caltagirone, in attuazione delle previsioni di cui al Codice Antimafia, questa Procura ha quindi proposto e ottenuto dal Tribunale di Catania, il sequestro dei beni direttamente o indirettamente riconducibili ai Villeggiante e ai loro nuclei familiari.

Nel dettaglio, la misura patrimoniale ha riguardato il sequestro di  3 società di capitali (due operanti nel settore del commercio al dettaglio di autoveicoli e una  nel settore immobiliare), una società agricola,  52 beni immobili 28 terreni e  24 fabbricati),  190 autoveicoli, e diversi rapporti bancari per un valore complessivo di circa € 4.400.000.