Dopo un lungo iter consiliare è stato approvato dal Consiglio comunale l’atto di indirizzo relativo all’affidamento del servizio di riscossione coattiva delle entrate tributarie ed extra-tributarie del Comune e all’attività di individuazione e ricerca dell’evasione.

La delibera, che nasce durante la gestione di Giuseppe Girlando ed è stata poi portata avanti anche dal successo Salvatore Parlato, è stata presentata dall’attuale assessore al Bilancio, Salvatore Andò, ed è passata con 14 voti favorevoli, uno contrario e 6 consiglieri astenuti sui 21 presenti.

“Si tratta – ha detto Andò – di una delibera che pone fine al regime di proroga dell’attività di riscossione e permette di bandire una nuova gara per l’affidamento del servizio per cinque anni. Così come voluto dal Consiglio, l’accertamento, sia nell’ambito del volontario che del coattivo, rimarrà a carico degli uffici comunali che, tuttavia, potranno essere aiutati dalla futura società aggiudicatrice nell’individuare e ricercare le sacche di evasione. Ciò consentirà di allargare la platea dei contribuenti e di incrementare le entrate così come richiesto dalla Corte dei Conti che invita a una più incisiva azione nella lotta all’evasione”.

La delibera è stata approvata con un emendamento dell’assessore Andò, due presentati dal capogruppo di “Catania Futura” Carmelo Coppolino e fatti propri dall’Amministrazione, un emendamento e un subemendamento dei capigruppo di “Articolo 4” e “Catania 2.0”, Giuseppe Musumeci e Giovanni Marletta, e ancora un emendamento a firma di Daniele Bottino (Primavera per Bianco), Giovanni D’Avola (Pd), Giuseppe Musumeci (Articolo 4) e Mario Crocitti (Con Bianco per Catania).

L’unico contrario è stato Sebastiano Arcidiacono (Gruppo Misto) che motivato la sua scelta spiegando in aula che l’atto “risulterà inefficace rispetto alle richieste formulate dalla Corte dei Conti, l’ennesimo fardello sulle spalle dei cittadini”.