Da quando ha lasciato Palazzo degli Elefanti, nell’estate 2013, Raffaele Stancanelli parla di rado delle ‘cose di Catania’ ed anche i cronisti che più volte hanno cercato di pungolarlo sullo stato di salute della città ormai hanno imparato ad evitare la domanda.

Anche oggi, che dovrebbe commentare la conclusione della vicenda giudiziaria che lo riguarda (è stato prosciolto così come altri ex amministratori e dirigenti indagati per falso ideologico e falsificazione dei bilanci comunali dal 2009 al 2011), l’ex sindaco etneo si limita ad un’analisi stringatissima. E’ fatto così.

“Avevo ed ho la coscienza a posto – dice Stancanelli -. Ho amministrato rispettando le regole, quindi non poteva che finire così. In questi tre anni mi sono difeso nei luoghi deputati, scrivendo e presentando le memorie necessarie. Non si è arrivati neanche al giudizio, visto che siamo nella fase procedurale dell’udienza preliminare, si vede che non esistevamo le minime condizioni di un rinvio a giudizio. Ed il giudice lo ha rilevato”

Senta, Catania…

“Guardi, la interrompo subito. Ci sono trecentomila catanesi che si sono fatta un’idea chiara su questa amministrazione ed avendo io coperto un ruolo non mi pare sia opportuno e serio manifestare quello che penso visto che potrebbe essere interpretato come qualcosa di personale. Ecco, diciamo che la penso come decine di migliaia di catanesi”

Invece sul caso delle primarie del centrodestra con l’uscita di Forza Italia e Cantiere popolare?

“Beh, su questo parlo eccome!”

Ora che succede?

“Prima mi faccia dire  che sono semplicemente sbalordito e sbigottito dal comunicato (inviato da Fi e Pid ndr). Si tenga presente che Micciché fin dall’inizio è stato un fautore delle primarie: ha partecipato a tutti gli incontri e lo stesso vale per Romano che ha presenziato a qualche riunione ed ha dato anche dei suggerimenti per i regolamenti. Tutti abbiamo sottoscritto un regolamento per le primarie, perché si era convinti che fosse l’unico metodo, non soltanto per scegliere il candidato, ma anche per mobilitare tanti siciliani che, partecipando alla raccolta delle firme, hanno dimostrato che c’è voglia di partecipazione. Ritirarsi all’ultimo giorno con argomentazioni a dir poco ridicole, bizantinismi, trasformismi è veramente un atto che ci ha sbalordito”

Lei è molto vicino a Nello Musumeci, quale sarà la seconda puntata di Diventerà Bellissima?

“Intanto, noi abbiamo fatto una coalizione con gli altri due candidati (Gaetano Armao, leader di Movimento Nazionale Siciliano e Angelo Attaguile, coordinatore di Noi con Salvini ndr), chiamiamolo un patto federativo. Essendosi dimesso il presidente del Comitato organizzatore che era di Forza Italia, per essere chiari, andremo avanti in questa vicenda da un punto di vista pratico. Nei prossimi giorni si incontreranno Attaguile, Musumeci e Armao per decidere il da farsi, così come noi incontreremo tutti i nostri riferimenti perché dobbiamo dare conto alle decine di migliaia di siciliani che hanno preso parte alla raccolta delle firme. Una cosa è certa: se gli altri alleati vogliono continuare questo percorso bene, li aspettiamo. Ma si mettano in testa che non accetteremo mai candidature di chi può essere sia candidato nel centrodestra che nel centrosinistra con l’alibi di contrastare i ‘grillini’. I cinquestelle si contrastano non con gli inciuci, con le marmellate, ma con il buon governo. Non con il governo di tutti che vuol dire il governo di nessuno. Né siamo disposti ad appoggiare candidati di partiti che hanno governato e continuano a farlo con Crocetta e con il centrosinistra”

Per completare il quadro, manca all’appello la posizione di Fratelli d’Italia sulle primarie…

“Fratelli d’Italia sicuramente lo fa in campo nazionale e immagino lo farà anche in ambito locale. Non penso ad alleanze innaturali per un partito di destra, ma non devo parlarne io di Fdi…”.

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