E’ stata aggiornata al prossimo 3 ottobre l’udienza del processo a Veronica Panarello, la donna condannata in primo grado dal Gup di Ragusa a 30 anni di reclusione per l’uccisione e l’occultamento del cadavere del figlio Loris, di 8 anni.

La Corte d’assise d’appello di Catania per quella data scioglierà la riserva sulla richiesta istruttoria avanzata dal legale della donna, l’avvocato Francesco Villardita, per una nuova perizia psichiatrica sull’imputata e il confronto tra Veronica Panarello e il suocero, Andrea Stival, che lei accusa di essere stato il suo amante e l’esecutore materiale del delitto. Affermazioni sempre respinte dall’uomo.

“Noi riteniamo – ha spiegato l’avvocato Villardita dopo l’udienza – che tutta la corposa attività di indagine che va dalla storia clinica della Panarello, ai test psicodiagnostica, al colloquio clinico e alla risonanza magnetica funzionale e strutturale depongano non per un disturbo conclamato di personalità del tipo istrionico-dipendente, ma per un tratto di personalità disarmonica. In più, disancorata da tutte le risultanze processuali é la sindrome di Medea rilevata dal giudice in sentenza”.

“Il confronto con il suocero é importante – ha aggiunto il legale – perché c’è la difficoltà di andare a provare una relazione adulterina di tale natura. Abbiamo i picchi di telefonate che aumentano al 5.900 per cento, abbiamo le testimonianze dei vicini di casa parlano di un particolare rapporto con il suocero, che era stato scambiato con il marito, di rumori notturni di apertura della casa che adesso non si sentono più da quando i signori Stival non abitano più là. Noi avremmo grandi difficoltà a provarlo. Facciamo un confronto – ha concluso l’avvocato Villardita – e vediamo chi riesce a cedere”.