Si terrà domani la riunione richiesta dalle sigle sindacali e convocata dalla Prefettura sulla vicenda Pubbliservizi, già rinviata lo scorso venerdì per l’indisponibilità della Città metropolitana di Catania.

Quello chiesto congiuntamente da Cgil, Cisl, Uil, Ugl e dalle sigle autonome, è un confronto urgente per conoscere il futuro della partecipata e dei suoi 400 dipendenti, alla luce del fatto che il contratto di servizio andrà a scadere a fine mese e, nel contempo, è passata allo studio la possibilità di liquidare la società esistente per istituirne una nuova o procedere alla fusione con la Catania Multiservizi.

Intanto tra i lavoratori, che da oltre 15 giorni sono in stato di agitazione, continua a montare la preoccupazione anche per la totale assenza di governance considerato che, dopo le dimissioni del professor Muscarà, i soci non hanno ancora provveduto a nominare il nuovo amministratore unico.

“Con un sit-in pacifico saremo sotto la Prefettura ad attendere l’esito del vertice perché vogliamo sapere quale sarà il destino nostro e dell’azienda”, affermano il segretario della federazione provinciale Ugl Igiene ambientale Santo Gangemi ed il rappresentante sindacale Francesco Coco.

I sindacalisti rivelano che “i reparti sono al collasso per mancanza di materiali, perché non c’è nessuno che ha la responsabilità di firmare gli impegni d’acquisto e di mezzo ci vanno strade, scuole e strutture, che di conseguenza non ricevono la necessaria manutenzione.”