Da San Nullo a San Giorgio, le periferie catanesi ‘naufragano’ tra i rifiuti e ‘scarseggiano’ di sicurezza.

E’ il grido d’allarme lanciato dai residenti dei quartieri periferici e da due consiglieri comunali Sebastiano Anastasi e Maurizio Mirenda del gruppo ‘Grande Catania’ che fanno appello all’amministrazione comunale.

Anastasi si dice preoccupato per le “strade maleodoranti, spazzatura ai quadro angoli di tante vie e discariche abusive a San Nullo che si moltiplicano in pieno giorno e in strade trafficate”.

Mirenda punta l’attenzione su via Tellaro, a San Giorgio dove” continuano le preoccupazioni e le proteste ma, come puntualmente succede per le periferie catanesi, l’amministrazione non tiene conto delle segnalazioni dei cittadini e ancora oggi persiste una grossa questione di sicurezza”.

A San Nullo quello che manca, denuncia Anastasi sono “pulizia e controlli nelle periferie catanesi. Una questione che ultimamente riguarda via degli Ulivi, a pochi passi dall’omonimo parco, dove il soliti criminali hanno scaricano per l’ennesima volta un cimitero di copertoni”.

“Via degli Ulivi zoom fotografico di una città sporca senza controlli – dice Anastasi – senza rimedi, senza reazioni, con la Giunta cittadina lontana dalla realtà con soluzioni pratiche mentre naufraga nella sua maggioranza e non è neppure capace di far approvare il nuovo capitolato d’appalto in consiglio comunale. A nulla sono serviti i blocchi di cemento che dovevano fare da barriera antidiscarica”.

Per Anastasi è “un problema che riguarda migliaia di persone a San Nullo così come ovunque in città. Famiglie arrabbiate per una vasta area ridotta a pattumiera. L’amministrazione in passato su mia insistenza è intervenuta per ripulire tutto ma, senza controlli, la questione si ripresenta puntuale. Ho fatto tante segnalazioni, ho fatto opposizione in modo costruttivo e propositivo ricevendo in cambio da questa amministrazione solo disinteresse e mancanza di risposte chiare verso San Nullo e tutte le periferie che vivono l’emergenza discariche e pulizia”.

“Che fine ha fatto la mia proposta sull’istituzione di un protocollo d’intesa per realizzare una cabina di regia che veda la partecipazione di polizia forestale, guardie ambientali, forze dell’ordine, volontari, comune, associazioni faunistico venatorie per aumentare controllo in tali punti? Perchè lo street control non viene fatto dai Vigili Urbani specie in questi punti?” – si chiede il consigliere Anastasi.

“Dopo la visita del ministro Boschi a Catania Catania dice che la città ‘profuma di futuro’, ma di quale profumo e di quale futuro parla?”. 

Situazione non meno grave in via Tellaro.

“Da mesi – denuncia Maurizio Mirenda – lancio appelli affinchè da Palazzo degli Elefanti si attivino tutte le procedure necessarie per riparare le tubature e coprire una voragine che rischia di allargarsi ulteriormente. Oggi la strada è parzialmente transitabile, ma cosa succederà con la prossima ondata di maltempo? La preoccupazione è che lo smottamento, le piogge torrenziali e il continuo passaggio di auto e camion non faccia altro che trasformare la via in un’enorme cratere con decine di famiglie letteralmente isolate dal resto della città. A questo va aggiunto pure il pericolo che qualcuno, soprattutto bambini, possano finire dentro alla buca segnalata da transenne e nastro di pericolo. Una soluzione che doveva essere temporanea ma che dura da 8 mesi”.

Mirenda si fa portavoce delle difficoltà a cui i residenti di via Tellaro ogni giorno devono fare fronte.

“La pazienza dei cittadini è ormai esaurita e questo non fa altro che suscitare profonda amarezza verso una maggioranza che riesce a trovare i fondi per costruire una pista ciclabile ma non riesce a reperire il denaro necessario per riparare un danno che sta mettendo in ginocchio un intero quartiere. Forse il lungomare è più importante del territorio di San Giorgio? Il totale immobilismo di questa amministrazione è la risposta più chiara che si possa dare alla cittadinanza. Deve scapparci allora la tragedia – conclude Mirenda – prima che gli operai comunali si mettano all’opera?”.