Il giorno dopo la gara di Fioretto Maschile individuale di Leipzig 2017 il Campione Olimpico di fioretto maschile individuale, Daniele Garozzo, si ritrova con una eccezionale medaglia di bronzo iridata da aggiungere al suo strepitoso palmares.

Nonostante la giovane età, infatti, il fiorettista acese vanta già una serie di trionfi e medaglie interminabile sia a livello individuale che a squadre, che naturalmente vede nell’oro di Rio 2016 il successo più prestigioso della sua formidabile carriera.

Proprio quello, arrivato meno di un anno fa, rappresenta anche la prima di una serie di affermazioni consecutive che in questa stagione hanno visto arrivare lo schermidore etneo prima sul gradino più alto del podio di una tappa di Coppa del Mondo e dopo su quello degli Europei di Tbilisi 2017, poco più di un mese fa.

Un’annata e un percorso straordinario per l’atleta del Gruppo Sportivo delle Fiamme Gialle, culminata ieri a livello individuale con il meritatissimo bronzo mondiale, che gli ha permesso di andare a medaglia in tutte e tre le grandi competizioni internazionali a cui ha partecipato, portandolo a riassumere le proprie sensazioni, senza nascondere le ambizioni che lo spingono a pretendere da se stesso sempre il massimo: “È inutile raccontare frottole – dice Daniele Garozzo – , sono un atleta e come tutti gli atleti punto sempre alla vittoria. Io sogno a colori e sognavo ‘il grande slam’ fatto di Olimpiade, Europeo e Mondiale. Ecco perché, finita la gara, questo bronzo, preziosissimo, mi stava stretto. Perché era lì a dimostrare che, ad un certo punto, un ingranaggio si era inceppato. Oggi tiro le somme di un anno esaltante. Sono giovane e dall’agosto scorso ad oggi ho provato emozioni che, spesso, sono diluite nell’arco di una vita sportiva. Per la prima volta ho vinto l’oro Olimpico; per la prima volta ho vinto un Campionato Europeo; per la prima volta ho vinto una prova di Coppa del Mondo, per la prima volta ho vinto un Bronzo Mondiale individuale. È stato un anno bellissimo e ne sono orgoglioso, perché niente mi è piovuto dal cielo, non è stato il caso o solo fortuna. Ho lavorato con impegno, passione, determinazione e sacrificio e sono stato ripagato in tempi brevi, ma so che non sempre quest’equazione ‘risulta’ subito e quindi la perseveranza è fondamentale nello sport e soprattutto nella vita. Perché io sogno e voglio continuare a sognare. Avrei mille persone da ringraziare e lo farò privatamente quasi con tutti, ma con uno ci tengo a farlo pubblicamente ed è Fabio Galli, il mio Maestro, sempre con me sia sulla pedana che fuori da essa”.