In piazza contro la Buona scuola. A Catania, gli studenti e le associazioni annunciano un nuovo sciopero contro il Governo Renzi e, in particolare, contro la riforma del sistema scolastico.

Venerdì 7 ottobre alle 9, studenti e ragazzi si riuniranno in piazza Roma per scioperare.

Nel mirino della protesta, c’è ancora una volta la Riforma della Buona scuola, ma anche il Jobs Act, il Referendum costituzionale, il MUOS di Niscemi e il Tav. Una protesta generale, organizzata da associazioni e gruppi locali, che si diffonde soprattutto tramite i social network.

Gli eventi e le pagine Facebook dedicate all’organizzazione del corteo si moltiplicano e cercano di raccogliere partecipanti. A veicolare il messaggio, vi è la pagina Cacciamo Renzi e la cricca che, dopo le proteste in occasione della Festa de l’Unità, si è allargata: adesso raccoglie oltre 1000 like e, anche dopo l’arrivo di Renzi, continua a promuovere nuovi scioperi.

Tra i gruppi catanesi che parteciperanno c’è anche LPS. Liberi pensieri studenteschi, che da mesi ha scelto come punto di aggregazione piazza Santa Maria di Gesù, dove la settimana scorsa si sono riuniti per partecipare al corteo che ha sfilato a Niscemi contro il Muos.

Ma promuove lo sciopero soprattutto la pagina Facebook del Coordinamento studentesco catanese, da anni in prima fila in occasione delle proteste contro la Buona Scuola.

“Siamo la generazione che con la Buona scuola – scrive il Coordinamento studentesco catanese sui social –  è obbligata al lavoro gratuito, la generazione che deve subire la scuola-azienda e i presidi sceriffo. Siamo la generazione che deve vivere e formarsi in un’università definanziarizzata e aziendalizzata, che deve subire e accettare il divario tra università del nord e del sud Italia, che ha dovuto subire la riforma Gelmini e che dovrà presto affrontare le riforme che il governo ha pronte in tasca per le università. Siamo la generazione che dopo la scuola e l’università sarà costretta a vivere precaria e sfruttata per colpa della riforma del lavoro, il Jobs Act. La generazione costretta a vedere più soldi spesi nelle grandi opere, come TAV e MUOS ma che non vede soldi spesi per ristrutturare le scuole che crollano”.

 “Il governo Renzi pensa di poter fare tutto questo indisturbato, pensa di averci succubi e complici e pensa che, con la nuova Riforma costituzionale, avrà il potere tutto nelle sue mani!”.

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