Nuova operazione della Dia di catania nei confronti dei beni considerati riferibili alla mafia della zona.

Una azienda, immobili, auto e rapporti finanziari per settecentomila euro sono stati sequestrati a Francesco Rosta, 74 anni, elemento di vertice della cosca mafiosa “Ragaglia”, egemone nel comune di Randazzo e collegata ai “Laudani” di Catania.

Il provvedimento è stato emesso dalla Sezione Misure di prevenzione del Tribunale su proposta del direttore della Dia Nunzio Antonio Ferla, in sinergia con la Direzione distrettuale antimafia etnea guidata dal procuratore
Carmelo Zuccaro.

Sotto sequestro, nello specifico, una società di forniture agricole che si occupa di foraggio e allevamento di capi di bestiame, tre immobili (appezzamenti di terreni di cui uno con annesso fabbricato), una auto di grossa cilindrata, conti correnti e altri rapporti finanziari ancora da quantificare.

A Rosta, oltre all’associazione mafiosa, sono stati contestati i reati di sequestro di persona, minaccia aggravata, usura, furto aggravato, estorsione aggravata e continuata. Dalle indagini è emerso il ruolo di stretto e fidato collaboratore di Ragaglia per conto del quale partecipava alle attività di usura e conseguente recupero forzoso crediti, furti ed estorsioni con il metodo del cd cavallo di ritorno, avvalendosi della forza intimidatrice del vincolo mafioso e non esitando ad utilizzare le armi, come nel caso del tentativo di recupero delle somme di denaro prestate a tassi usurari ad un imprenditore, il quale veniva sequestrato e condotto in un casolare di campagna, dove veniva malmenato e minacciato con le armi, per poi essere rilasciato. Dalla denuncia di quest’ultimo erano state avviate le indagini che avevano portato all’emissione dei provvedimenti restrittivi.

La ricostruzione del profilo criminale di Rosta attraverso gli approfonditi accertamenti patrimoniali svolti dal personale della Dia hanno consentito di verificare la rilevante sproporzione tra i redditi dichiarati e gli investimenti effettuati dallo stesso e dai componenti il proprio nucleo familiare.

I beni sequestrati sono l’intero compendio aziendale della società “Azienda Agricola Bovini dell’Etna S.a.s. di Rosta Giuseppe” con sede legale a Randazzo, tre appezzamenti di terreni di cui uno con annesso fabbricato, una autovettura BMW X6, quattro conti correnti, un libretto deposito a risparmio, tenuti presso le Poste Italiane ed Istituti di Credito.

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