“Tutti i provvedimenti dei Pubblici ufficiali indagati contestati dal Molino sono stati adottati con l’obiettivo principale di perseguire il chiaro interesse pubblico del buon andamento della Pubblica amministrazione”. Lo si afferma nella richiesta con cui i sostituti procuratori di Catania Fabio Regolo e Rosaria Molè hanno ottenuto dal Gip Carlo Cannella l’archiviazione dell’indagine nei confronti del sindaco di Catania Enzo Bianco e di altri sette, tra funzionari e dirigenti del Comune, indagati sulla vicenda dell’Ufficio stampa del Comune “perché non vi sono elementi idonei per ritenere che vi sia stato un comportamento contra legem” da parte loro.

L’indagine era scaturita da alcuni esposti in cui si sosteneva che il sindaco avesse illegittimamente sostituito come capo ufficio stampa Nuccio Molino, al quale nel 2009 il Comune aveva tolto il contratto giornalistico lasciandogli però formalmente le qualifiche, specifiche di quel contratto, di capo ufficio stampa e caporedattore. Sentito dai magistrati, Bianco ha dunque potuto chiarire la propria posizione e il pm ha accolto l’impostazione difensiva del suo avvocato, il professor Giovanni Grasso. Secondo la Procura “non poteva esserci alcun rapporto fiduciario alla luce del comportamento descritto”, e il sindaco adottò una serie di atti finalizzati a “trovare una soluzione che contemperasse le esigenze della Pubblica amministrazione con quelle del Molino”. I provvedimenti, che, si legge nel documento, appaiono “tutti legittimi”, hanno peraltro “consentito allo stesso Molino di continuare a svolgere una parte essenziale dell’incarico”. “Si chiude così – ha commentato Bianco – una vicenda trascinatasi per diversi anni con un grande clamore mediatico e segnata da accuse molto pesanti, rivelatesi infondate. Ho sempre riposto grande fiducia nella Magistratura e mi fa piacere che questa abbia riconosciuto la coerenza delle mie azioni nell’interesse dell’Amministrazione”.