A prescindere dal risultato, una squadra che vuole primeggiare, che ambisce ai playoff e, addirittura, alla Serie B, non può certo giocare così sul campo della Vibonese. Il Catania non sa giocare da grande: è una squadra impaurita che preferisce difendersi, anziché aggredire gli avversari. A Vibo i rossazzurri riescono a strappare un pareggio solo perché Russotto, relegato per un’ora in panchina, si ricorda di essere un campione regalando a Barisic il pallone giusto. Unico ed esclusivo momento da salvare di una partita mediocre del Catania: e se Pietro Lo Monaco conclude operazioni fondamentali in giro per l’Europa ( risolto l’affare Rinaudo ), non si può dire lo stesso della squadra che soffre tremendamente in giro per il sud Italia.

LA PARTITA. Pulvirenti sceglie un classico 4-3-3 e inserisce Tavares al posto dello squalificato Pozzebon. Rientra Marchese e si piazza al centro della difesa.

È evidente come per il Catania i calci piazzati siano un problema. Proprio da una punizione, peraltro ragalata da Marco Biagianti, la Vibonese sfiora il vantaggio e solo la traversa salva i rossazzurri.  L’unico sussulto di un avvio di gara dominato dal nulla, soprattutto per merito o per demerito del Catania perché, comunque, con i suoi limiti la Vibonese prova a costruire qualcosa.

E rimanendo in tema di limiti, non sono certo pochi quelli del Catania che si fa vedere per la prima volta con un tiro di Andrea Di Grazia che arriva al minuto 24.  Quella rossazzurra è una squadra nervosa e basta un banale diverbio per scatenare una rissa dipanata dall’arbitro con due cartellini gialli per Scoppa e Moi.

Il Catania non c’è e sbanda paurosamente in difesa. Se la Vibo non passa è solo perché i suoi attaccanti sono poco lucidi.  Si fa male Biagianti: il capitano prova a forzare, ma se si ferma appena comincia a correre. Pulvirenti inserisce Di Cecco proprio quando finisce il primo tempo.

In avvio di ripresa il Catania ha, con Tavares, un’ottima occasione per passare in vantaggio: Tavares spreca malamente. Dall’altro lato serve il solito, fenomenale, Pisseri per fermare il numero 10 della Vibonese Sowe che dopo aver superato Gil con un tunnel si fa ipnotizzare dal portiere etneo.

Pulvirenti inserisce Russotto ma, sorprendentemente, sostituisce Di Grazia, fino a quel momento il migliore tra i rossazzurri. Il Catania, nel frattempo, continua a rischiare e a soffrire le sortite di Sowe: i rossazzurri difendono a denti stretti lo 0 a 0 e, inevitabilmente, vanno sotto. Nasce tutto da un calcio d’angolo: il pallone arriva al limite dell’area a Viola che, tutto solo, calcia verso la porta di Pisseri e lo batte grazie alla deviazione di Tavares.

Chi si aspetta un’immediata reazione del Catania, rimane deluso. La reazione non c’è. Entra anche Barisic al posto di Mimmo Di Cecco, entrato solo a fine a primo tempo. Cambio azzeccato perché proprio Barisic mette a segno il gol dell’uno a uno. Azione da fenomeno di Russotto che fa tutto solo, entra in area e mette un pallone d’oro al centro: Tavares lo buca clamorosamente, ma, in pratica, stoppa il pallone a Barisic che lo getta in rete.

Anche in questo caso sarebbe lecito aspettarsi un Catania arrembante alla ricerca della vittoria. Tutt’altro: il successo lo cerca la Vibonese, mentre i rossazzurri tornano a difendere il pareggio. Operazione che riesce perché la partita finisce 1 a 1.

Un punticino che, complice la vittoria della Paganese ad Agrigento, fa perdere ai rossazzurri il decimo posto.