Non ha opposto resistenza Andrea Nizza al momento del suo arresto. L’ex ricercato, irreperibile dal 12 dicembre 2014 e dal giugno 2015 inserito nell’elenco del Ministero dell’Interno dei latitanti pericolosi, era in una villetta, dotata di tutti i comfort compresa una palestra, della periferia di Viagrande, al confine con il comune di Trecastagni.

Quando è scattato il blitz dei carabinieri, poco dopo le 23 nella notte tra sabato e domenica scorsi,  Nizza era a letto in compagnia della giovane moglie e con due dei suoi figli.

All’interno dell’immobile anche i prestanome Agata Amalia Arena e Mario Finamore di rispettivamente di 27 e 31 anni, i coniugi che avevano preso in affitto tramite un contratto on-line mai depositato, arrestati per favoreggiamento personale. I due, per quanto potuto accertare nell’immediatezza dei fatti, si prendevano cura della famiglia del latitante assicurando adeguata assistenza logistica.

Per catturare Nizza, signore del narcotraffico e capo del clan che porta il nome della sua famiglia, i carabinieri hanno condotto delle indagini con attività tecniche e servizi dinamici sul territorio.

Proprio il gruppo dei fratelli Nizza, negli ultimi anni, era riuscito a creare un vero e proprio “cartello” della droga con il monopolio delle “piazze di spaccio” nei quartieri di Librino, San Giovanni Galermo e San Cristoforo.

Grazie agli introiti avevano acquisito un peso notevole all’interno del clan Santapaola, in grado di reclutare e retribuire centinaia di affiliati e di acquistare ingenti quantitativi di stupefacente da immettere sul mercato catanese garantendosi rilevanti flussi di denaro in contanti, prontamente riutilizzabili per investimenti economici, finanziari e per il  sostentamento degli affiliati già detenuti e al mantenimento degli associati al pari di una vera e propria retribuzione.

Per questo Andrea era conosciuto come il ‘continuatore’: per essere riuscito malgrado la sua giovane età a gestire l’impero della droga di Librino che i suoi fratelli avevano costruito all’ombra della mafia che conta.

Andrea Nizza è era irreperibile dal 12 dicembre del 2014.Sul suo conto una condanna perl’omicidio di Lorenzo Saitta del 7 dicembre del 2016 e poi per una serie di ordinanze  in operazioni Fiori Bianchi e Carthago, innanzi tutto per traffico di stupefacenti, ma anche per estorsioni e detenzione di armi.

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