“Perché no? Perché questa chiusura di via Dusmet è una rovina per tutti!”. Enza Lombardo, presidente onorario di Confesercenti, definisce “senza logica” la scelta della giunta Bianco. Alcune settimane di sperimentazione del provvedimento hanno rafforzato le sue convinzioni: “Lasciare isolato un pezzettino di quella strada non ha senso, perché non serve a nessuno e non ci va nessuno. Quelli che hanno firmato per chiedere questa soluzione, non sono persone che vengono a fare la spesa in Pescheria. Sono clienti di supermercati, dove vanno con tanto di auto e carrello”.

La rappresentante di associazione commenta: “Ci fossero stati un parcheggio più ampio e i bus-navetta, avremmo potuto accettare la chiusura. La Pescheria è frequentata da un’utenza anziana, tradizionalista. Non certo dalle giovani signore che preferiscono i centri commerciali, con tutte le comodità”. “Stiamo attenti, noi non vogliamo le auto in doppia fila o sul marciapiede – precisa Enza Lombardo – Chiediamo solo di consentire che le aree a strisce blu vengano utilizzate per consentire ai pensionati di avvicinarsi, caricare e andare via. Piuttosto, il Comune si preoccupi di applicare la legge definendo gli stalli per la vendita e sistemando le tabelle per indicare i luoghi in cui si trovano i prodotti tipici”.

Enza Lombardo, che ricorda con orgoglio di avere “chiesto e ottenuto negli anni Settanta” l’apertura dei mercatini rionali a Catania, esclama: “Un po’ di storia di questa città la conosco e posso quindi dire che questo è certamente il momento peggiore nel rapporto tra noi commercianti e le amministrazioni comunali. Eppure, per questa amministrazione io ho votato”. “Grosse, troppo grosse, le difficoltà nel dialogo – spiega – Esistono problemi gravi nei mercati cittadini, abbiamo proposto soluzioni serie e non campate in aria ma al Comune fanno finta di non capire, di non sapere. Intanto, dopo la chiusura di via Dusmet, gli abusivi si sono piazzati dall’altra parte della strada e non lasciano arrivare gli acquirenti al centro della Pescheria. Nessuno li controlla, nessuno sequestra la loro merce”.

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