Sarà stato l’effetto del trio maraviglia di Forza Italia a Messina (ndr. Germanà, Genovense Junior e Calderone), piuttosto che tutto merito del più giovane dei Genovese restituiti alla politica ed ai suoi elettori sotto le insegne di Forza Italia a Messina, ma è eclatante il risultato del partito di Berlusconi e Miccichè nella città sullo stretto di Messina.

Doppia cifra e doppio giro, oltre 10 punti percentuali in più rispetto alla media regionale. Forza Italia a Messina è quotato con un dato costante superiore al 24%.

Può restare quindi discutibile moralmente la scelta dei forzisti di ospitare tra le proprie fila l’ex ras dei consensi e della formazione, il figlio di quel Francantonio Genovese che più di qualche problema giudiziario ha messo in carniere grazie agli scandali sulla formazione professionale, ma la scelta non è discutibile sul piano dei numeri, dell’algebra elettorale e del riscontro che Miccichè, vero mattatore di questa tornata elettorale,  potrà contare in termini di preferenze in riva allo stretto.

Questa era la truppa dei candidati di Forza Italia a Messina: Santi Formica, Cristina Barresi, Tommaso Calderone, Luigi Genovese, Nino Germanà, Bernardette Grasso, Elvira Mento, Federico Raineri Mangialino.

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