Continuano gli arresti di insospettabili accusati di pedofilia in Sicilia. Dopo l’operazione della Polizia postale che due giorni fa ha portato in manette 8 persone e alla denuncia di altre 13 e che ha scoperto come in Sicilia 5 pedofili fossero del tutto insospettabili (dal vigile del fuoco all’infermiere), tocca adesso ai carabinieri di Milazzo scoprire una sorta di set realizzato sulle Eolie per la creazione di immagini pedopornografiche che ritraggono bambini locali in alcuni casi a loro insaputa.

pedopornografia Eolie

Su ordine della magistratura i carabinieri hanno arrestato un 52enne, ritenuto responsabile dei delitti di pornografia minorile, detenzione di materiale pedopornografico e adescamento di minorenne.

Tutto nasce dalla denuncia di una coppia di coniugi isolani, genitori di una bambina di 8 anni che hanno notato le strane attenzioni dell’uomo. Si tratta di un bidello della scuola elementare di Stromboli che aveva l’abitudine di invitare a casa propria i piccoli alunni. molto spesso proprio la bambina in questione che andava volentieri dal bidello e questo dettaglio rende l’intera vicenda ancor più delicata.

Dopo le prime verifiche è stata un perquisizione domiciliare a dare conferma dei sospetti e a permettere la scoperta di molto di più rispetto ai sospetti della famiglia della piccola.

In casa l’uomo è stato trovato in possesso parecchio materiale pedopornografico. Si tratta di immagini esplicite tratte da internet ma anche di fotomontaggi con immagini di vari minorenni del luogo e chiaramente conosciuti personalmente e direttamente dall’arrestato, materiale che sarebbe stato confezionato all’insaputa dei minori.

Secondo i carabinieri non si sarebbe conmsumato alciun atto sessuale ma l’approccio nei confronti dei minori si sarebbe esaurito con i tentativi di adescamento “finalizzati alla realizzazione di immagini di pedopornografia virtuale – scrivono i carabinieri – che poi venivano scambiate su Internet con appositi programmi”

Il pedofilo avrebbe tentato di occulatre la propria attività cancellado i file dal computer ma “la scansione disposta dall’autorità giudiziaria sulle memorie di massa del PC rinvenute e sequestrate dai Carabinieri del Comando provinciale di Messina guidati dal colonnello Jacopo Mannucci Benincasa, ha consentito di risalire alle immagini ed alla condivisione, sui programmi di scambio della rete, del materiale pedopornografico da parte dell’indagato, conclamandone così le gravi responsabilità ed il gravissimo pericolo di reiterazione di ulteriori condotte criminose
che conduceva all’emissione dell”ordinanza cautelare”.

Il bidello è stato associato al carcere di Messina Gazzi a disposizione dell”Autorità giudiziaria.