“La sanità in Sicilia rischia di morire sotto i colpi della burocrazia!” E’ la denuncia della Ugl che, attraverso il coordinatore nazionale docenza e dirigenza della federazione università Raffaele Lanteri e i segretari regionali delle federazioni sanità e medici, Carmelo Urzì ed Aurelio Guglielmino, in uno con il segretario provinciale di Ugl sanità Messina Antonino Sciotto, punta il dito sulla più grave patologia di cui soffre sempre di più il comparto nella regione.

Ci troviamo ad operare in un settore ormai sommerso da una moltitudine di norme e da una mole di atti che, purtroppo, trovano difficoltà nell’essere concepiti e definiti per via di qualche burocrate probabilmente non in grado di trattarli. Abbiamo dovuto assistere al triste rimpiattino sui piani triennali delle assunzioni e l’approvazione delle dotazioni organiche (durata tre anni!) ma solo adesso, quando è tutto pronto per l’immissione in servizio degli aventi diritto, così come più volte promesso dall’assessorato regionale, da Messina arriva, ad iter concluso, una “eccedenza” che provoca un inatteso stop all’intera procedura nell’isola per alcune discipline. E’ mai possibile che, a cose ormai fatte, solo adesso ci si accorga che in questa provincia vi siano delle “eccedenze” di personale in alcuni settori? Non è concepibile che dopo una ricognizione durata anni sia stato fatto tutto con tale superficialità, nè tantomeno è pensabile che questa possa tenere in ostaggio diverse figure professionali nell’intera regione!”

Non ci stanno affatto i sindacalisti Ugl che, adesso, chiedono all’assessore Baldo Gucciardi un intervento immediato per sbloccare la situazione: “Non vogliamo entrare nel merito, anche se ci piacerebbe farlo, di come si sia potuti arrivare al raggiungimento di questa determinazione e non compendiamo come mai non sia stata attivata la ricollocazione su base provinciale (quindi a Messina) delle professionalità in eccedenza, così come lo stesso componente del governo regionale e le leggi vigenti dicono chiaramente. Ciò che ci pare assurdo – continuano – è la sospensione tout court dell’assunzione di alcuni profili professionali in tutta la Sicilia che denota come non vi sia assolutamente un dialogo tra istituzioni locali. E’ vergognoso che per colpa di evidenti mancanze nella pianificazione in quel della città dello Stretto, a pagare debbano essere i dipendenti del comparto sanitario ma soprattutto tutti i cittadini siciliani, dimenticando che gli operatori sanitari hanno continuato a lavorare con grandi difficoltà, nonostante vi siano carenze croniche da colmare con assoluta urgenza. Chiediamo che Gucciardi intervenga con urgenza per venire a capo di una questione che interessa esclusivamente l’aspetto locale, riattivando il reclutamento sospeso in altre aree siciliane. Sembra come se l’esubero fosse una condizione mentale di chi ancora, pur amministrando la cosa pubblica, non abbia le idee chiare sulle risorse a disposizione e sul loro utilizzo. Usando un termine sanitario – concludono Lanteri, Urzì, Guglielmino e Sciotto, – è come se per fermare un’emorragia si fermasse il cuore e non si tamponasse e si suturasse il vaso arterioso reciso. Per questo motivo, la nostra protesta non si fermerà quì se non si troveranno subito, al tavolo tecnico messinese, le soluzioni per venire a capo di quest’infausta e contraddittoria condizione. Rimaniamo vigili e ci auguriamo che l’assessore si attivi già da oggi per dirimere una problematica così spinosa prendendo anche dei provvedimenti nei confronti di chi ha contribuito a crearla.”